Omicidio Cecchettin: Procura insiste per aggravanti a Turetta, ricorso in appello.
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Femminicidio Cecchettin: Procura in Appello, Famiglia Accoglie Favorevolmente
VENEZIA - La Procura di Venezia ha presentato ricorso in appello contro la sentenza che ha escluso le aggravanti di stalking e crudeltà nel caso del femminicidio di Giulia Cecchettin. La decisione è stata accolta con favore dalla famiglia della vittima, che spera in un riconoscimento pieno della gravità delle azioni commesse da Turetta.
La sentenza di primo grado, pur condannando Turetta per l'omicidio, aveva escluso le due aggravanti contestate dalla Procura. Secondo l'accusa, il comportamento di Turetta nei confronti di Cecchettin, culminato con l'omicidio, rientrava a pieno titolo nella fattispecie di stalking, caratterizzato da atti persecutori reiterati e idonei a ingenerare nella vittima un grave stato di ansia e paura. Inoltre, l'efferatezza del delitto, compiuto con modalità particolarmente cruente, giustificava l'aggravante della crudeltà.
La famiglia Cecchettin, tramite i propri legali, ha espresso soddisfazione per il ricorso in appello. "Questa decisione ci rincuora," hanno dichiarato in una nota. "Riteniamo fondamentale che vengano riconosciute tutte le aggravanti che caratterizzano questa tragica vicenda. Giulia è stata vittima di un atto di violenza inaudita, premeditato e frutto di un comportamento persecutorio. Confidiamo che la Corte d'Appello saprà rendere giustizia a Giulia e a tutte le donne vittime di femminicidio."
Il ricorso della Procura si basa su una precisa ricostruzione dei fatti e su una rilettura delle prove raccolte durante le indagini. L'obiettivo è ottenere una condanna che tenga conto della piena responsabilità di Turetta e della gravità delle sue azioni. Si attendono ora gli sviluppi del processo d'appello, che si preannuncia come un momento cruciale per la ricerca della verità e della giustizia nel caso Cecchettin.
Maggiori dettagli sull'iter processuale possono essere consultati sul sito del Ministero della Giustizia: www.giustizia.it.
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