Roma frena l'UE: niente sanzioni a Israele.

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Israele: Fronda nell'UE, l'Italia si Sfila. Regno Unito Gela i Negoziati
BRUXELLES - Una spaccatura profonda si è consumata in seno all'Unione Europea riguardo alla politica da adottare nei confronti di Israele. Sette Paesi membri, tra cui Irlanda e Spagna, si sono espressi apertamente a favore di una revisione degli accordi strategici con lo Stato mediorientale, invocando una risposta ferma alle recenti tensioni. La proposta, emersa a margine dell'ultimo Consiglio Affari Esteri, punta a esercitare maggiore pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale e avvii un reale processo di pace.
Contemporaneamente, un'altra tegola si abbatte su Gerusalemme: il Regno Unito ha annunciato il congelamento delle trattative per una partnership strategica, adducendo "preoccupazioni relative alla situazione umanitaria". Fonti governative britanniche hanno confermato la sospensione, sottolineando la necessità di un cambio di rotta da parte del governo israeliano.
La posizione italiana, tuttavia, si discosta nettamente dal coro europeo. Il nostro Paese, durante la votazione in sede europea, ha espresso parere contrario alla revisione degli accordi con Israele. Una scelta che ha suscitato perplessità e acceso il dibattito politico interno, con l'opposizione che ha invocato maggiore chiarezza e coerenza con i valori fondanti dell'Unione. Il Ministro degli Esteri ha difeso la decisione, affermando che il dialogo e la cooperazione restano gli strumenti privilegiati per favorire la stabilità nella regione.
La situazione resta fluida e in continua evoluzione. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi nelle prossime settimane, con l'UE chiamata a trovare una posizione unitaria e il Regno Unito a valutare i prossimi passi. La posta in gioco è alta: la stabilità del Medio Oriente e la credibilità dell'azione esterna europea.
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