Minori in carcere: sovraffollamento e numeri record

Minori in carcere: sovraffollamento e numeri record

Allarme carceri minorili: 600 detenuti, un record allarmante

Un aumento del 54% in soli due anni. È questo il dato sconcertante che emerge sul numero di giovani detenuti nelle carceri italiane: 600 persone, un record assoluto che accende i riflettori su una situazione drammatica e sempre più critica. Il sovraffollamento, l'uso diffuso di psicofarmaci e l'aumento di atti autolesivi e tentativi di suicidio dipingono un quadro allarmante della condizione dei minori reclusi.

Secondo i dati raccolti, in 58 istituti penitenziari minorili il tasso di affollamento supera il 150%, un dato che si traduce in spazi ristretti, mancanza di privacy e condizioni di vita inumane, che contribuiscono a peggiorare il disagio psicologico già presente in molti giovani.

La crescita esponenziale del numero di detenuti è un campanello d'allarme che non può essere ignorato. Si parla di un incremento costante negli ultimi anni, che indica un fallimento delle politiche di prevenzione e reinserimento sociale. Le cause sono complesse e multifattoriali: dalla povertà alla disoccupazione, dalla mancanza di opportunità formative all'influenza di ambienti devianti. Ma la risposta repressiva, spesso inefficace, non può essere la soluzione.

L'uso sempre più frequente di terapie psicofarmacologiche solleva serie preoccupazioni. Mentre è comprensibile la necessità di intervenire sui problemi di salute mentale dei giovani detenuti, è fondamentale che l'utilizzo dei farmaci sia attentamente valutato e monitorato, evitando la medicalizzazione eccessiva di problematiche che potrebbero essere affrontate con interventi psicologici e sociali più adeguati.

L'aumento degli atti autolesivi e dei tentativi di suicidio rappresenta un ulteriore elemento di grave preoccupazione. Questi gesti disperati sono una testimonianza del profondo disagio vissuto dai giovani all'interno delle strutture carcerarie. È necessario un intervento urgente per migliorare le condizioni di vita, garantire un adeguato supporto psicologico e promuovere percorsi di reinserimento sociale efficaci.

È fondamentale investire in alternative al carcere minorile, promuovendo misure di giustizia riparativa e programmi di reinserimento sociale che puntino alla riabilitazione e alla prevenzione della recidività. Solo così si potrà affrontare in modo efficace questa emergenza e garantire un futuro migliore ai giovani detenuti.

È necessario un cambiamento radicale di approccio, un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire ai minori detenuti non solo una pena, ma anche la possibilità di una vita dignitosa e un percorso di reale reinserimento nella società.

Chiediamo alle istituzioni un intervento immediato e concreto per affrontare questa emergenza. Il futuro di questi giovani è in gioco.

(29-05-2025 12:08)