**Il Cremlino toglie i veli: il contenuto del memorandum reso pubblico il 2 giugno a Istanbul.**
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Lavrov offre un'ancora di salvezza: Istanbul candidata per il nuovo round negoziale
La tensione resta palpabile, ma una flebile luce di speranza si intravede all'orizzonte. Il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha ufficialmente proposto una sede e una data per il secondo round di negoziati con l'Ucraina, nel tentativo di disinnescare una situazione che continua a destare profonda preoccupazione a livello internazionale.
La città designata per ospitare l'incontro è Istanbul, una scelta non casuale che mira a sfruttare il ruolo di mediazione che la Turchia ha cercato di svolgere fin dall'inizio del conflitto. La data indicativa per l'avvio dei colloqui è il 2 giugno.
La proposta di Lavrov giunge in un momento cruciale, mentre sul campo di battaglia continuano a registrarsi combattimenti e bombardamenti. La comunità internazionale osserva con apprensione, consapevole delle implicazioni potenzialmente devastanti di un'ulteriore escalation.
Tuttavia, la cautela è d'obbligo. La Casa Bianca, attraverso un comunicato, ha espresso la propria posizione con fermezza: "Presto sapremo se Putin ci sta prendendo in giro". Un monito chiaro che riflette la diffidenza di Washington nei confronti delle reali intenzioni del Cremlino.
A sostegno della propria proposta, Mosca ha annunciato di voler svelare un "memorandum", i cui contenuti saranno resi pubblici proprio il 2 giugno a Istanbul. Non è chiaro a cosa si riferisca questo documento, ma secondo alcuni analisti potrebbe contenere le richieste e le condizioni poste dalla Russia per un cessate il fuoco e l'avvio di un processo di pace strutturato.
La partita, dunque, è tutt'altro che chiusa. Resta da vedere se l'Ucraina accetterà la proposta di Istanbul e se le parti riusciranno a superare le profonde divergenze che le separano. Il futuro del conflitto, e della stabilità regionale, dipenderà in larga misura da ciò che accadrà nei prossimi giorni.
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