Massacro a Rafah: oltre 30 morti in un centro aiuti, l'IDF nega, trattative bloccate

Massacro a Rafah: oltre 30 morti in un centro aiuti, l

Massacro a Rafah: Almeno 31 morti, accuse incrociate tra Israele e Hamas

Rafah, Striscia di Gaza - Una nuova tragedia insanguina la Striscia di Gaza. Almeno 31 palestinesi, tra cui donne e bambini, sono morti ieri in seguito a una sparatoria avvenuta nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari a Rafah. Una testimone oculare, Aisha al-Najjar, ha accusato direttamente un carro armato israeliano di aver aperto il fuoco sulla folla inerme che cercava cibo e medicine. "Ho visto con i miei occhi," ha dichiarato al-Najjar in un'intervista telefonica a una radio locale, "il tank israeliano puntare le armi sulla gente e sparare senza pietà. Erano solo civili, disperati, in cerca di aiuto."


Accuse contrastanti - L'esercito israeliano (IDF) ha smentito categoricamente le accuse, affermando di non essere stato coinvolto nell'incidente. Un portavoce dell'IDF ha dichiarato che le forze israeliane non hanno operato nella zona al momento della sparatoria e che le responsabilità ricadono sui miliziani di Hamas. Questa versione dei fatti è stata però contestata da diverse fonti palestinesi, che hanno denunciato la presenza di forze israeliane nelle vicinanze del centro aiuti. La confusione regna sovrana e le testimonianze raccolte sono contrastanti, rendendo difficile ricostruire con precisione la dinamica degli eventi.


Stallo sulla tregua - La sparatoria di Rafah getta un'ombra cupa sui delicati negoziati per una tregua tra Israele e Hamas. La tragedia ha ulteriormente aggravato le tensioni, rendendo ancora più difficile raggiungere un accordo. Organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno chiesto un'indagine indipendente e imparziale sull'accaduto, sollecitando una maggiore protezione per i civili nella Striscia di Gaza.


Emergenza umanitaria - La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza rimane drammatica. Milioni di persone sono rimaste senza casa, cibo e acqua potabile a causa del conflitto. L'accesso agli aiuti umanitari è fortemente limitato, rendendo ancora più difficile far fronte alle esigenze della popolazione. La comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per fornire assistenza umanitaria e garantire la protezione dei civili.


La redazione si impegna a mantenere aggiornato questo articolo non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.


Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare:
UNRWA - Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente
Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani

(01-06-2025 13:36)