**Aggiornamenti dal fronte ucraino: Zelensky punta all'ingresso nella NATO, Trump critica l'eccesso di armamenti USA.**

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Mosca detta le condizioni, Washington si muove: spiragli di dialogo nel conflitto ucraino?
Le ultime ore sul fronte ucraino sono state segnate da significativi sviluppi diplomatici e militari. Mosca ha esplicitato le condizioni per un cessate il fuoco, aprendo uno spiraglio, seppur stretto, verso una possibile de-escalation. Le richieste russe, che restano al momento non specificate nel dettaglio, sembrano incentrate su garanzie di sicurezza e sullo status dei territori contesi. BR
Parallelamente, il presidente degli Stati Uniti ha manifestato la disponibilità ad un incontro trilaterale con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Un segnale distensivo che potrebbe favorire l'avvio di negoziati diretti tra le parti in conflitto. Tuttavia, l'apertura americana giunge in un momento di alta tensione, con gli Stati Uniti che si preparano ad una possibile rappresaglia russa in seguito all'attacco ucraino con droni sul territorio russo. BR
Zelensky, dal canto suo, continua a premere per l'adesione di Kiev alla Nato, affermando che "Kiev sarà al vertice Nato". Una prospettiva che Mosca considera una linea rossa invalicabile. BR
Intanto, Donald Trump, in un recente comizio, ha dichiarato: "Siamo pieni di armi", alludendo implicitamente al ruolo degli Stati Uniti nel sostegno militare all'Ucraina e ponendo interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di tale impegno. La sua affermazione riflette un dibattito interno all'amministrazione americana sulla strategia da adottare nel conflitto ucraino e sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica. BR
La situazione rimane fluida e complessa, con il rischio di un'escalation sempre presente. Ma i segnali di apertura al dialogo, seppur timidi, rappresentano una luce in fondo al tunnel in un conflitto che dura ormai da troppo tempo.
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