La sede negoziale rimarrà Istanbul.

Kiev accusa Mosca di silenzio, mentre la Russia conferma Istanbul come sede dei negoziati
Kiev denuncia il silenzio di Mosca sulle nuove proposte di pace presentate, mentre il Cremlino ribadisce che Istanbul rimarrà la sede dei colloqui, seppur senza fornire dettagli su eventuali sviluppi. La situazione sul fronte diplomatico rimane tesa, con l'Ucraina che esprime crescente frustrazione per la mancanza di risposte concrete da parte della Russia."Aspettiamo una risposta chiara e inequivocabile dalle autorità russe", ha dichiarato un alto funzionario ucraino, che ha preferito rimanere anonimo, riferendosi alle proposte presentate nelle scorse settimane. Queste, secondo indiscrezioni trapelate da fonti governative ucraine, concentrano l'attenzione su un possibile cessate il fuoco e sul ritiro delle truppe russe dai territori occupati, con l'obiettivo di avviare un processo di negoziazione più strutturato.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invece confermato che Istanbul resterà la sede dei colloqui, affermando che "la Russia rimane aperta al dialogo, ma solo in base ai propri termini". Peskov ha evitato di commentare nel dettaglio le proposte ucraine, limitandosi a ribadire l'importanza di una soluzione negoziata che tenga conto degli interessi della Russia.
La mancanza di chiarezza da parte di Mosca alimenta le preoccupazioni sulla reale volontà del Cremlino di impegnarsi seriamente in un processo di pace. Gli analisti internazionali sottolineano la necessità di una maggiore trasparenza e di un impegno concreto da parte di entrambe le parti per superare l'impasse e trovare una soluzione duratura al conflitto. L'incertezza sul futuro dei negoziati contribuisce ad alimentare l'instabilità regionale, con implicazioni significative per l'intera Europa.
La situazione richiede un attento monitoraggio e un'analisi approfondita degli sviluppi futuri. La comunità internazionale, nel frattempo, continua a fare pressioni su entrambe le parti per favorire il dialogo e una soluzione pacifica della crisi. La speranza è che si possa presto arrivare a un cessate il fuoco e a un'apertura di negoziati concreti, capaci di portare a una soluzione diplomatica duratura e stabile.
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