SPID a pagamento? Possibile svolta a luglio

SPID a pagamento? Possibile svolta a luglio

SPID a pagamento? Da luglio potrebbe arrivare la fattura per l'identità digitale

Una notizia che sta creando non pochi malumori tra gli utenti italiani: a partire da luglio, l'utilizzo di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, potrebbe diventare a pagamento per alcuni provider. La gratuità, fino ad ora garantita, potrebbe essere un ricordo del passato per chi utilizza specifici Identity Provider, lasciando molti cittadini con l'amaro in bocca e con la necessità di rivalutare le proprie scelte.

La questione è complessa e ruota attorno alle diverse strategie adottate dagli Identity Provider (IdP). Alcuni di essi, infatti, hanno sempre offerto il servizio di accesso SPID gratuitamente, assorbendo i costi di gestione. Ora, però, alcuni di questi provider stanno valutando o hanno già annunciato l'introduzione di tariffe per il mantenimento e l'erogazione del servizio. Questo significa che per molti cittadini, l'accesso ai servizi pubblici online, che si avvalgono di SPID, potrebbe comportare un esborso economico.

Le motivazioni addotte dai provider variano, ma generalmente si fa riferimento all'aumento dei costi di gestione e manutenzione dell'infrastruttura necessaria per garantire la sicurezza e la affidabilità del sistema. Si parla di costi crescenti di gestione, aggiornamento software, personale specializzato e misure di sicurezza sempre più stringenti richieste dalle normative in materia di protezione dei dati.

La notizia ha suscitato forti reazioni, con molti utenti che si chiedono se questo cambiamento sia davvero necessario e se non si tratti di un ulteriore peso sulle spalle dei cittadini già alle prese con la crescente digitalizzazione della pubblica amministrazione. La preoccupazione maggiore è quella di una possibile discriminazione tra gli utenti, con chi non potrà permettersi il pagamento del servizio che si ritroverà tagliato fuori dall'accesso a servizi essenziali.

È fondamentale, quindi, che il Governo intervenga per chiarire la situazione e garantire che l'accesso ai servizi pubblici online rimanga un diritto per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro capacità economica. La transizione digitale non deve escludere nessuno e soluzioni alternative, come la fornitura gratuita di SPID da parte dello Stato o la regolamentazione dei prezzi da parte di un ente terzo, dovrebbero essere seriamente considerate. È necessario un intervento urgente per evitare che l'identità digitale, strumento fondamentale per la partecipazione attiva alla vita pubblica, diventi un lusso accessibile solo a pochi.

Per rimanere aggiornati sugli sviluppi della situazione, è consigliabile consultare i siti web degli Identity Provider e del l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), ente che sovrintende al sistema SPID.

(07-06-2025 13:54)