Incidenti mortali sul lavoro in Italia: un drammatico bilancio europeo.

Morti sul lavoro in Italia: un dramma che continua
Un bollettino di guerra silenzioso, quello degli incidenti mortali sul lavoro in Italia. I dati, purtroppo, continuano a raccontare una storia di sofferenza e di mancata sicurezza, confermando un’emergenza che necessita di un’azione immediata e incisiva. Il primo dato sconcertante riguarda la discrepanza tra il numero di decessi denunciati all’INAIL e quelli effettivamente riconosciuti come infortuni sul lavoro. Sebbene negli ultimi dieci anni si sia registrata una certa stabilità, dopo un calo tra il 2008 e il 2014, i numeri rimangono allarmanti, posizionando l’Italia sopra la media europea.
Analizzando le statistiche, emerge un quadro complesso. La frammentazione dei dati e le difficoltà nella loro rilevazione contribuiscono a rendere difficile una precisa quantificazione del fenomeno. Tuttavia, le cifre disponibili, pur incomplete, mostrano una situazione critica che richiede un’attenta riflessione e un’azione concreta da parte delle istituzioni e degli attori coinvolti.
Quali sono i settori più a rischio? L'edilizia, l'agricoltura e l'industria manifatturiera continuano a registrare il maggior numero di vittime. La precarietà, la mancanza di formazione adeguata e l’utilizzo di attrezzature obsolete o non a norma sono tra le principali cause di questi drammi evitabili. È necessario, dunque, investire in sicurezza sul lavoro, migliorando le condizioni di impiego e promuovendo una cultura della prevenzione diffusa.
Il confronto con gli altri Paesi dell'Unione Europea evidenzia un divario preoccupante. L’Italia, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, presenta un tasso di mortalità sul lavoro superiore alla media UE. Questo dato, oltre a rappresentare un’ingiustizia sociale, costituisce un freno allo sviluppo economico del Paese, compromettendo la produttività e la competitività delle nostre imprese.
È urgente un cambio di passo. Serve un impegno collettivo per promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso controlli più stringenti, sanzioni più severe per le violazioni delle normative e un rafforzamento della formazione e dell'informazione dei lavoratori. Solo così potremo sperare di ridurre drasticamente il numero di vittime e costruire un futuro di lavoro più sicuro e dignitoso per tutti.
Per approfondire la problematica e consultare i dati ufficiali, si consiglia di visitare il sito dell'INAIL https://www.inail.it/ e quello dell'ISTAT https://www.istat.it/ per una panoramica completa delle statistiche sulla sicurezza sul lavoro in Italia.
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