Otto anni di promesse, un'Italia delusa.

Otto anni di promesse, un

Italia, un decennio di delusioni: due Mondiali persi e il terzo a rischio

Otto anni. Otto anni di promesse non mantenute, di speranze infrante, di un calcio italiano che sembra aver perso la bussola. Due Mondiali persi consecutivamente, e ora anche la qualificazione per Qatar 2022 è passata attraverso l'amaro calice dei play-off, una sfida che rischia di consegnare agli Azzurri un'ulteriore delusione storica. Un'Italia brutta e perduta, lontana anni luce dalla gloriosa tradizione che l'ha resa grande nel mondo.

La mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018 è stata un duro colpo, un'umiliazione che ha scosso le fondamenta del calcio italiano. La sconfitta nella sfida decisiva contro la Svezia rimane impressa nella memoria di tutti gli appassionati, un'immagine indelebile di fallimento e di incredulità.
Quattro anni dopo, la delusione si è ripetuta, anzi, è stata amplificata. L'eliminazione ai play-off contro la Macedonia del Nord ha lasciato un vuoto incolmabile, una ferita aperta che continua a sanguinare. Un'eliminazione clamorosa, inaspettata, che ha messo in luce le profonde fragilità di una Nazionale che sembra aver smarrito la sua identità.

Ora, la strada per il Mondiale 2026 sembra ancora in salita. Nonostante un percorso di qualificazione che, sulla carta, sembrava più semplice rispetto al passato, l'incertezza regna sovrana. L'Italia è ancora lontana da quella forza e da quella sicurezza che l'hanno resa protagonista indiscussa per decenni, capace di vincere titoli e di imporsi sulla scena internazionale. La rinascita del calcio italiano passa da una profonda riflessione, da un'analisi attenta delle cause di questo lungo periodo di crisi. Serve un cambio di rotta, un nuovo progetto che riesca a riportare l'Italia ai vertici del calcio mondiale, restituendo agli appassionati l'orgoglio e la gioia di tifare per gli Azzurri.

Le responsabilità sono condivise: giocatori, allenatori e dirigenti devono assumersi la propria parte. Bisogna investire nelle nuove generazioni, puntando su un vivaio fertile e su allenatori capaci di valorizzare i giovani talenti. Serve un cambio di mentalità, un ritorno a quei valori che hanno fatto grande il calcio italiano, valori come la disciplina, l'impegno e la passione. Solo così si potrà sperare di interrompere questo ciclo negativo e riportare l'Italia al suo giusto posto.

Il futuro è incerto, ma una cosa è chiara: l'Italia deve reagire. Non si può continuare a vivere di ricordi, di glorie passate. Serve un progetto ambizioso, un cambio di passo radicale. La speranza è che, finalmente, la Nazionale azzurra possa ritrovare la via del successo, riscattando anni di delusioni e regalando nuove gioie ai suoi tifosi.

(07-06-2025 01:00)