Ecco un titolo riformulato: **Referendum, Pannella accusa: "Berlusconi voleva comprarci, Cofferati mente spudoratamente"**

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Referendum e Lavoro: Tensione alle Stelle tra Radicali e Sindacato
Roma, [Data Odierna] - La battaglia sui referendum sul lavoro, in particolare quello sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, si infiamma. Alle porte del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla loro ammissibilità, previsto per i prossimi giorni, le posizioni si fanno sempre più nette e le accuse incrociate. I riflettori sono puntati soprattutto sulle dichiarazioni che Marco Pannella rilasciò a R50 il 12 gennaio 2000, alla vigilia di un altro momento cruciale per i referendum promossi allora, assieme ad Alleanza Nazionale, pattisti e leghisti.
"La situazione di oggi, seppur mutata, presenta delle analogie inquietanti," dichiara un esponente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, che preferisce restare anonimo. "Come allora, assistiamo a un tentativo di delegittimare lo strumento referendario, dipingendolo come pericoloso e destabilizzante. Le parole di Pannella, che accusava Silvio Berlusconi di aver offerto poltrone in cambio del ritiro dei referendum e accusava Sergio Cofferati di diffondere menzogne, risuonano ancora oggi con forza."
Le accuse di Pannella erano pesanti: Berlusconi ci offrì le poltrone e Cofferati dice solo menzogne
. Un’affermazione che scosse il panorama politico e sindacale di allora e che, a distanza di anni, continua a far discutere. Sebbene il contesto sia diverso, l'ombra di quel passato sembra aleggiare sulle attuali discussioni sui referendum.
L'ammissibilità dei quesiti referendari è al vaglio della Corte Costituzionale e l'esito è incerto. Il governo ha espresso le proprie riserve, mentre le opposizioni si schierano a favore del voto popolare. Il clima è teso e la decisione della Corte è attesa con grande apprensione.
BR
Ulteriori sviluppi seguiranno a breve.
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