Unico corridoio umanitario riaperto a Gaza dalla Ghf

Gaza: Riapre un solo punto-aiuti di GHF, delusione per le ONG
Solo uno dei due punti di accesso umanitario annunciati dalla GHF (Global Humanitarian Forum) è stato effettivamente riaperto nella Striscia di Gaza.Questa decisione, comunicata ieri, ha suscitato profonda delusione tra le organizzazioni non governative che operano sul territorio. Si attendeva infatti l'apertura di due punti per facilitare la consegna di aiuti essenziali alla popolazione, duramente provata dal conflitto e dal blocco.
"Siamo estremamente preoccupati per questa decisione unilaterale," dichiara una portavoce di Medici Senza Frontiere, presente a Gaza da anni. "La riduzione dei punti di accesso limita drasticamente la nostra capacità di fornire assistenza medica e umanitaria a chi ne ha più bisogno. La popolazione di Gaza è già in una situazione critica, questa decisione aggrava ulteriormente la crisi."
La GHF non ha ancora fornito una spiegazione ufficiale per la riapertura di un solo punto, alimentando le speculazioni tra gli operatori umanitari. Alcuni ipotizzano problemi logistici o di sicurezza, altri temono un ripensamento delle strategie di intervento. La mancanza di trasparenza, inoltre, rende difficile comprendere le ragioni di questa scelta e pianificare le future operazioni di soccorso.
La situazione umanitaria a Gaza rimane estremamente critica. La scarsità di cibo, medicine e acqua potabile è diffusa, con conseguenze devastanti sulla salute della popolazione, soprattutto dei bambini e degli anziani. La limitazione dei punti di accesso agli aiuti rischia di peggiorare ulteriormente la situazione, con possibili impatti disastrosi sulle già precarie condizioni di vita.
Le ONG internazionali chiedono con urgenza alle autorità competenti di riaprire il secondo punto di accesso e di garantire un accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. L'impegno della comunità internazionale è fondamentale per evitare una catastrofe umanitaria. La speranza è che la GHF riveda la propria decisione e garantisca un accesso adeguato agli aiuti, salvaguardando la vita e il benessere dei cittadini palestinesi.
È necessario un intervento immediato per evitare una tragedia annunciata. La comunità internazionale deve agire in modo coordinato e deciso per affrontare questa emergenza. Il silenzio e l'inazione sono inaccettabili di fronte alla sofferenza di una popolazione inerme.
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