Accordo Iraniano: l'eredità Obama cancellata da Trump.

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L'Ombra del Nucleare Iraniano: Una Saga di Tensioni e Sabotaggi
Teheran e il suo programma nucleare: un binomio che da decenni alimenta timori e intrighi internazionali. La Repubblica Islamica insiste sulla natura pacifica delle sue attività, ma Israele, in particolare, guarda con estrema preoccupazione allo sviluppo di capacità nucleari iraniane, percepite come una minaccia esistenziale. La lunga storia del programma è costellata di incidenti sospetti, attacchi informatici e assassinii mirati, tutti attribuiti, più o meno apertamente, a Israele, impegnato in una strategia di contenimento a tutti i costi.
Quest'anno, le tensioni sono tornate a divampare. A seguito di un'esplosione in un sito di arricchimento dell'uranio, le autorità iraniane hanno puntato il dito contro sabotatori legati a Tel Aviv. Sebbene nessuna rivendicazione ufficiale sia giunta da Israele, l'evento ha riacceso il dibattito internazionale sulla legittimità di azioni preventive volte a fermare la proliferazione nucleare.
Il ricordo dell'Accordo sul Nucleare del 2015 (JCPOA) è ancora vivo. Barack Obama, allora Presidente degli Stati Uniti, lo aveva siglato con l'Iran e altre potenze mondiali, in cambio di una limitazione del programma nucleare iraniano in cambio della rimozione delle sanzioni economiche. Un accordo considerato storico da alcuni, ma mai digerito da Israele e dai falchi in America.
Poi, nel 2018, Donald Trump prese la decisione controversa di ritirare unilateralmente gli Stati Uniti dal JCPOA, reimponendo pesanti sanzioni all'Iran. Una mossa che, secondo molti analisti, ha spinto Teheran a riprendere l'arricchimento dell'uranio a livelli sempre più elevati, allontanando la prospettiva di una soluzione diplomatica e alimentando un ciclo di escalation pericoloso. Il successore di Trump, Joe Biden, ha espresso la volontà di rientrare nell'accordo, ma i negoziati si sono rivelati complessi e pieni di ostacoli, con reciproche accuse di mancanza di volontà politica.
La situazione attuale rimane incerta. Le azioni di sabotaggio, le sanzioni economiche e la mancanza di un accordo condiviso contribuiscono a mantenere alta la tensione nella regione, con conseguenze potenzialmente destabilizzanti per la sicurezza internazionale.
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