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Natanz Sottoterra: Quanto è Vulnerabile il Programma Nucleare Iraniano?
L'attacco al sito nucleare di Natanz solleva interrogativi cruciali sul futuro del programma atomico iraniano. Ma quanto è realmente compromesso? Difficile dirlo con certezza, spiega Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa. Il sito, pur essendo cruciale, è in gran parte sviluppato sottoterra, una caratteristica che ne aumenta la resilienza.
"Natanz è un nodo nevralgico, indubbiamente. Tuttavia, la sua configurazione ipogea complica enormemente le operazioni di sabotaggio e ne limita gli effetti a lungo termine," afferma Batacchi. "Anche un danno significativo alla superficie non implicherebbe necessariamente la distruzione completa delle infrastrutture." Il sito, oggetto di precedenti attacchi e sabotaggi, ha visto costanti interventi di ammodernamento e protezione.
La vera incognita, continua Batacchi, riguarda l'entità dei danni ai sistemi di controllo e all'approvvigionamento energetico. "Se l'attacco ha mirato a questi elementi, le conseguenze potrebbero essere più serie e durature." Inoltre, resta da valutare l'impatto psicologico sul personale scientifico e tecnico iraniano, un fattore che potrebbe rallentare i progressi nel programma.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) sta monitorando attentamente la situazione, ma l'accesso ai dati resta limitato. Solo un'ispezione approfondita potrà chiarire la reale portata dei danni e le implicazioni per il futuro del programma nucleare iraniano.
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