Pride, polemiche sugli sponsor: nel mirino i finanziamenti a Israele.

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Starbucks nel mirino: Pride diviso tra accuse e difesa
Milano, [Data Odierna] - La partecipazione di Starbucks al Pride di quest'anno sta scatenando una tempesta di polemiche sui social media. Accuse di "pinkwashing" e contestazioni sul presunto sostegno dell'azienda a Israele stanno dividendo la comunità LGBTQIA+ e gli attivisti. Alcuni gruppi hanno lanciato un appello al boicottaggio, mentre gli organizzatori dell'evento difendono la collaborazione, parlando di "disinformazione".
"Le accuse che circolano online sono false e fuorvianti," ha dichiarato [Nome Organizzatore], portavoce del comitato organizzatore del Pride. "Starbucks è un partner che ha dimostrato un impegno concreto verso l'inclusione e la diversità. La loro partecipazione al Pride è un segnale importante di supporto alla nostra comunità." L'organizzatore ha aggiunto che le informazioni che circolano sui social media riguardanti il presunto sostegno di Starbucks a Israele sono datate e incomplete.
Tuttavia, le critiche non si placano. Diversi attivisti hanno espresso la loro disapprovazione, sottolineando che altre aziende sponsor, come [Nome di un'altra Azienda Sponsor], hanno legami economici con Israele, rendendo la loro partecipazione al Pride incoerente con i valori di giustizia e uguaglianza che l'evento dovrebbe promuovere. "[Nome Attivista]," ha affermato: "Non possiamo accettare che il Pride sia usato come vetrina per aziende che sostengono politiche che opprimono altri popoli. La solidarietà deve essere globale."
La polemica è destinata a infiammarsi ulteriormente nelle prossime settimane, mentre si avvicina la data del Pride. Resta da vedere se le accuse e le difese avranno un impatto significativo sulla partecipazione all'evento e sull'immagine di Starbucks.
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