Cpr di Gradisca: video choc del pestaggio, la denuncia degli attivisti

Gradisca d'Isonzo: Violenza e disperazione nel CPR, il video del pestaggio scuote la coscienza pubblica
Gradisca d'Isonzo, Friuli Venezia Giulia - Da mesi il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Gradisca d'Isonzo è teatro di una situazione allarmante: rivolte, violenze, atti di autolesionismo e continui interventi delle forze dell'ordine si susseguono, dipingendo un quadro di profonda sofferenza e disagio. La denuncia arriva dagli abitanti del centro, che parlano di una situazione sanitaria ormai fuori controllo. A rendere ancora più grave la situazione, la diffusione di un video che mostrerebbe un pestaggio all'interno della struttura, diffuso dagli attivisti per i diritti umani.
Il filmato, la cui autenticità è in fase di verifica, mostra scene di violenza inaudita, alimentando le preoccupazioni già esistenti riguardo alle condizioni di vita all'interno del CPR. Secondo le testimonianze raccolte, le tensioni sarebbero dovute a un mix di fattori: sovraffollamento, mancanza di assistenza medica adeguata, e la disperazione di chi si trova confinato in attesa del rimpatrio.
“La situazione è insostenibile” dichiara Maria Rossi, attivista di un'associazione impegnata nella difesa dei diritti dei richiedenti asilo. “Il video è solo la punta dell'iceberg. Da mesi segnaliamo le gravi carenze del CPR, ma le nostre denunce sembrano cadere nel vuoto. Chiediamo un intervento immediato delle autorità competenti per garantire la sicurezza e la dignità di chi è detenuto in quella struttura”.
Le autorità, interpellate in merito, hanno dichiarato di essere al corrente della situazione e di aver avviato indagini per verificare l'autenticità del video e accertare eventuali responsabilità. Tuttavia, la mancata risposta alle precedenti segnalazioni e la gravità delle accuse sollevate generano forti dubbi sull'efficacia delle misure adottate finora.
Il video, reso disponibile online, ha già suscitato forti reazioni da parte dell'opinione pubblica e di numerose organizzazioni umanitarie. La questione del CPR di Gradisca d'Isonzo si pone ora al centro del dibattito nazionale, sollevando interrogativi cruciali sul rispetto dei diritti umani all'interno dei centri di detenzione per migranti.
È necessario un intervento urgente per porre fine a questa situazione di violenza e garantire condizioni di vita dignitose per tutti coloro che si trovano all'interno del CPR di Gradisca d'Isonzo. L'indifferenza non è più un'opzione. È fondamentale un'indagine approfondita, trasparente e rapida, che porti a chiarezza sulla vicenda e a conseguenze concrete per i responsabili di eventuali abusi.
Seguiremo da vicino gli sviluppi della situazione.
Contatti:
Associazione Diritti Umani [inserire qui i dati di contatto dell'associazione]
Prefettura di Gorizia [inserire qui i dati di contatto della prefettura]
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