Pestaggio al CPR di Gradisca: il video della denuncia degli attivisti

Gradisca d'Isonzo: Violenze e Pestaggi nel CPR, la Denuncia degli Attivisti
Gravissime accuse contro il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Gradisca d'Isonzo. Da mesi, secondo le testimonianze raccolte da diverse fonti, si susseguono episodi di violenza, autolesionismo e rivolte all'interno della struttura. La situazione, denunciata da attivisti per i diritti umani, sembra essere fuori controllo, con una situazione sanitaria che richiederebbe un intervento immediato delle autorità competenti.
Secondo le segnalazioni di chi vive nel centro abitato vicino al CPR, la situazione è degenerata negli ultimi mesi. Si parla di frequenti scontri tra detenuti, atti di autolesionismo e interventi ripetuti delle forze dell'ordine per sedare le tensioni. La preoccupazione maggiore riguarda le condizioni sanitarie all'interno del centro, descritte come precarie e inadeguate a fronteggiare l'emergenza.
A peggiorare la situazione, un video girato da attivisti e diffuso online mostra quello che sembra essere un pestaggio di un detenuto da parte di altri reclusi o forse da personale del CPR, innescando un'ondata di indignazione e nuove richieste di indagine. Il filmato, di cui non possiamo garantire l'autenticità al 100%, mostra scene di violenza difficili da guardare e solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza e il rispetto dei diritti umani all'interno della struttura.
Gli attivisti che hanno diffuso il video chiedono un'immediata inchiesta da parte delle autorità competenti e un intervento urgente per migliorare le condizioni di vita e la sicurezza all'interno del CPR di Gradisca d'Isonzo. "Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a queste immagini – dichiarano gli attivisti in un comunicato stampa – è necessario che si faccia luce su quanto sta accadendo e si prendano provvedimenti immediati per garantire la sicurezza e la dignità di chi è detenuto in quel centro".
Abbiamo contattato il Ministero dell'Interno per un commento sulla situazione, ma al momento non abbiamo ricevuto risposta. Continueremo a monitorare la situazione e aggiorneremo questo articolo non appena avremo ulteriori informazioni. La gravità delle accuse richiede un'approfondita indagine e una risposta immediata da parte delle istituzioni.
Nel frattempo, la situazione rimane tesa e richiede un intervento urgente per evitare ulteriori violenze e garantire il rispetto dei diritti umani di tutti i detenuti.
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