Calderoli: stop alle sanzioni Ue contro Israele

Ue divisa su Gaza, salta l'intesa su Turbata: la frustrazione di Borrell
L'Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Ue, Josep Borrell, ha espresso profonda frustrazione per la mancanza di un'intesa unanime tra i 27 Stati membri sulla risposta alla crisi di Gaza.La situazione è di stallo, con la proposta di condanna di Israele, inizialmente sostenuta da diversi paesi, che ora sembra arenarsi di fronte alle resistenze di alcuni Stati membri. L'impossibilità di raggiungere un accordo comune impedisce l'approvazione di una posizione ufficiale dell'Unione Europea, lasciando spazio a dichiarazioni contrastanti e frammentate.
"La situazione a Gaza è drammatica e richiede una risposta forte e unita dall'Unione Europea," ha dichiarato Borrell in una conferenza stampa, sottolineando l'urgenza di agire per la popolazione civile palestinese. La mancanza di consenso rischia di indebolire la credibilità dell'Ue sulla scena internazionale e di compromettere gli sforzi diplomatici per una soluzione pacifica al conflitto.
Il blocco delle sanzioni contro Israele, su cui si prevedeva un accordo, è un altro esempio di questa divisione. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, l'opposizione di alcuni paesi membri ha impedito di raggiungere un consenso per l'introduzione di misure punitive contro lo Stato ebraico, malgrado l'appello di alcuni a sanzionare Israele per le sue azioni a Gaza.
Anche il ministro degli Esteri finlandese, Elina Valtonen, ha confermato le difficoltà nel raggiungere un'intesa comune all'interno del Consiglio Ue, parlando della necessità di una risposta coordinata e ferma da parte dell'Unione Europea.
La questione di Turbata, città palestinese pesantemente colpita dai bombardamenti, rappresenta un'ulteriore spia di questa incapacità di trovare un fronte comune. Nonostante le immagini scioccanti diffuse dai media internazionali e le testimonianze di gravi violazioni dei diritti umani, l'Ue non riesce a formulare una posizione unitaria, con i singoli Stati membri che esprimono posizioni differenti e spesso contrastanti.
Il deputato europeo, Rainer Kalals, ha espresso una posizione netta, dichiarando che personalmente sanzionerebbe Israele, ma che tale iniziativa non può passare attraverso gli organi dell'Ue a causa delle divergenze tra gli Stati membri. Questo evidenzia il profondo divario tra l'opinione pubblica, sempre più critica nei confronti delle azioni di Israele, e la capacità dell'Unione Europea di tradurre questa pressione in una azione politica concreta.
La situazione appare dunque molto complessa e incerta. La mancanza di unità all'interno dell'Unione Europea rischia di compromettere gravemente la possibilità di una soluzione pacifica e di una effettiva protezione della popolazione civile di Gaza. La frustrazione di Borrell riflette la preoccupazione di molti osservatori per l'inefficacia dell'Ue di fronte a una crisi umanitaria di tale portata.
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