Ecco un titolo riformulato: **Violenza sfigurante: la Consulta estende le attenuanti previste dal Codice Rosso.**

Ecco un titolo riformulato:

**Violenza sfigurante: la Consulta estende le attenuanti previste dal Codice Rosso.**

Codice Rosso: La Consulta interviene sullo sfregio, pena da ricalibrare

La Corte Costituzionale ha sollevato un'importante questione di legittimità costituzionale in merito alla rigidità della pena prevista per il reato di sfregio permanente al viso, introdotto nel 2013 e inasprito con il cosiddetto Codice Rosso. Il punto focale è la presunta violazione del principio di uguaglianza e del principio di proporzionalità della pena.

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Secondo la Consulta, l'attuale formulazione normativa, che prevede una pena detentiva da 8 a 14 anni, potrebbe risultare eccessivamente rigida, impedendo ai giudici di considerare eventuali circostanze attenuanti, anche in casi in cui la gravità del fatto, pur rientrando nella fattispecie dello sfregio, potrebbe essere ridimensionata da elementi specifici. La Corte ha infatti sottolineato come la norma, così come concepita, rischia di equiparare situazioni diverse, penalizzando in maniera uniforme condotte che, pur causando lesioni permanenti al viso, possono presentare un diverso grado di lesività e di responsabilità soggettiva.

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Le motivazioni della decisione

La Corte Costituzionale ha evidenziato come la rigidità della pena prevista per il reato di sfregio al viso, soprattutto alla luce dell'inasprimento introdotto dal Codice Rosso, impedirebbe ai giudici di valutare adeguatamente le circostanze concrete del caso, violando il principio di proporzionalità della pena, sancito dall'articolo 27 della Costituzione. La Consulta ha quindi invitato il legislatore a riconsiderare la norma, introducendo margini di flessibilità che consentano ai giudici di modulare la pena in base alla gravità del fatto e alla responsabilità del colpevole.

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Possibili scenari futuri

Ora la palla passa al Parlamento, che dovrà intervenire per modificare la norma, introducendo elementi che consentano ai giudici di applicare eventuali circostanze attenuanti. Questo potrebbe tradursi in una rimodulazione delle pene, prevedendo un minimo e un massimo edittale più ampi, oppure nell'introduzione di specifiche cause di esclusione della punibilità o di diminuzione della pena per determinate circostanze. Resta da vedere quale sarà la soluzione adottata dal legislatore, ma è chiaro che l'intervento della Corte Costituzionale apre un nuovo capitolo nella discussione sul Codice Rosso e sulla necessità di bilanciare la tutela delle vittime di violenza di genere con il principio di proporzionalità della pena.

(20-06-2025 21:36)