Ecco un possibile titolo riformulato: **Iran: l'allarme di un ex agente segreto, "Israele attacca senza un piano. Il rischio è una guerra senza fine."**

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Allarme dall'ex Intelligence israeliana: "L'Iran non crollerà in dieci giorni"
Gerusalemme - "Un conflitto senza una chiara via d'uscita è un errore strategico pericoloso." Così tuona Danny Citrinowicz, ex alto dirigente dell'Intelligence dello Stato ebraico, in un'intervista esclusiva a poche ore dagli intensificati raid israeliani sul territorio iraniano. La sua analisi, lucida e diretta, pone seri interrogativi sulla strategia adottata da Israele.BR
Citrinowicz, forte della sua esperienza pluriennale, non esita a mettere in guardia dai facili entusiasmi: "Stiamo parlando di un Paese che ha subito dieci anni di guerra contro l'Iraq. Pensare di piegarlo con dieci giorni di bombardamenti è un'illusione pericolosa. La resilienza del popolo iraniano è stata ampiamente dimostrata in passato."BR
L'ex spia si sofferma poi sull'assenza, a suo dire, di una strategia d'uscita ben definita da parte di Israele: "Colpiamo, è vero, ma senza una chiara exit strategy. Qual è l'obiettivo finale? Cosa succede dopo il decimo, il trentesimo giorno di bombardamenti? Temo che ci stiamo incamminando verso una guerra lunga e logorante, con conseguenze imprevedibili per tutta la regione."BR
Le parole di Citrinowicz giungono in un momento di massima tensione, mentre si rincorrono voci di un'escalation del conflitto. Le sue dichiarazioni, perentorie e basate su una profonda conoscenza del contesto geopolitico mediorientale, rappresentano un monito che non può essere ignorato. Resta da vedere se i vertici politici e militari israeliani prenderanno in seria considerazione l'allarme lanciato dall'ex dirigente dell'Intelligence. Il futuro, come sempre, è incerto, ma una cosa è chiara: una guerra lunga e senza una chiara prospettiva di risoluzione sarebbe un disastro per tutti.
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