Ecco un titolo riformulato: **Hormuz: l'incubo dello Stretto rimane una chimera.**

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Stretto di Hormuz: L'Iran alza la voce, il mondo trattiene il respiro
Teheran torna a minacciare la chiusura dello Stretto di Hormuz, una mossa che, sebbene evocata più volte dal 1976, non è mai stata attuata. La stretta via d'acqua, cruciale per il transito del petrolio, rappresenta una spada di Damocle sull'economia globale.
Le conseguenze di un blocco sarebbero catastrofiche. Secondo diversi analisti economici, il prezzo del petrolio potrebbe schizzare a 200 dollari al barile, innescando una recessione mondiale. BRNonostante le ripetute minacce, molti esperti ritengono che l'Iran stesso sarebbe il primo a soffrire. La chiusura dello Stretto limiterebbe drasticamente le sue esportazioni di petrolio, pilastro fondamentale della sua economia. Anche la Cina, grande importatore di greggio, subirebbe un duro colpo.
La tensione nella regione è palpabile. Gli Stati Uniti, storicamente impegnati a garantire la libertà di navigazione nello Stretto, hanno ribadito la loro determinazione a proteggere gli interessi americani e dei loro alleati. BR L'escalation verbale aumenta il rischio di incidenti, con conseguenze imprevedibili.
Rimane da vedere se le minacce di Teheran si tradurranno in azioni concrete. Per ora, la diplomazia è al lavoro per scongiurare il peggio, cercando di riportare la calma in una regione già instabile.
Aggiornamenti seguiranno.
Per approfondire: Analisi dello Stretto di Hormuz
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