Blitz antidroga nel carcere di Prato: 127 perquisizioni, indagati agenti

Blitz antidroga nel carcere di Prato: 127 perquisizioni, indagati agenti

Maxi-operazione anti-corruzione nel carcere di Prato: 300 agenti in azione

Oltre 300 membri delle forze dell’ordine hanno partecipato ad una vasta operazione anti-corruzione all'interno del carcere di Prato. L'azione, condotta nelle scorse settimane, ha portato a perquisizioni di 127 detenuti e ad indagini su diversi agenti della polizia penitenziaria. L'inchiesta, condotta dalla Procura di Prato, ha svelato un inquietante sistema di introduzione di cellulari e droga all'interno del carcere.

Secondo quanto emerso dalle indagini, familiari dei detenuti erano coinvolti nel traffico illecito, trasportando sostanze stupefacenti e dispositivi elettronici in modi sempre più ingegnosi: da pacchi accuratamente occultati a palloni da calcio utilizzati come nascondigli. La gravità della situazione è stata sottolineata dalla Procura, che ha evidenziato l'estrema difficoltà di assicurare la sicurezza passiva dei detenuti a fronte di un sistema di corruzione così radicato.

L'operazione rappresenta un duro colpo contro la criminalità organizzata all'interno delle mura carcerarie. Le indagini hanno portato al sequestro di una notevole quantità di droga e numerosi cellulari, strumenti che permettono ai detenuti di mantenere contatti con l'esterno e di continuare a dirigere attività illegali anche dall'interno del carcere. L'utilizzo di metodi sempre più sofisticati per eludere i controlli ha richiesto un'intensa attività investigativa, culminata nella maxi-operazione che ha coinvolto un vasto numero di forze dell'ordine.

L'inchiesta è ancora in corso e si prevede che nei prossimi giorni emergeranno ulteriori dettagli. L'impegno delle autorità nel contrastare il fenomeno della corruzione all'interno degli istituti penitenziari è fondamentale per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico. La Procura di Prato ha espresso la determinazione a portare avanti le indagini fino in fondo, per assicurare che tutti i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni. Il caso di Prato rappresenta un monito sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure di sicurezza all'interno delle carceri italiane.

Il Ministero della Giustizia, attraverso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, ha espresso la propria piena collaborazione con le autorità giudiziarie e ha ribadito l'impegno a garantire la sicurezza e la legalità all'interno degli istituti penitenziari. Sono in programma ulteriori azioni per potenziare i sistemi di sicurezza e contrastare ogni forma di illegalità.
L'operazione evidenzia la necessità di un'azione sinergica tra le diverse forze dell'ordine e le autorità giudiziarie per fronteggiare efficacemente il complesso problema della criminalità organizzata all'interno delle carceri.

(28-06-2025 08:38)