Ecco un'alternativa al titolo fornito: **Medio Oriente: Hamas vincola la tregua con Israele alla fine delle ostilità.**

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Israele-Hamas: Tensione Altissima Mentre Si Parla di Tregua
Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che Israele ha acconsentito a una pausa nei combattimenti della durata di 60 giorni. Questa notizia arriva in un momento cruciale, con forti divisioni interne in Israele e una posizione cauta da parte di Hamas.
Media israeliani riferiscono che figure di spicco come Ben Gvir e Smotrich sarebbero pronte a sabotare l'accordo. La loro opposizione potrebbe rendere difficile l'implementazione della tregua, anche se fosse accettata da tutte le parti.
Hamas ha comunicato di stare esaminando la proposta, ma ha ribadito che la sua priorità rimane una tregua definitiva che ponga fine alla guerra. Questo è un punto cruciale, dato che Israele ha finora escluso un cessate il fuoco permanente. Per approfondire le motivazioni di Hamas, si può consultare il sito del think tank ISPI.
La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni del Ministro della Giustizia israeliano, il quale ha affermato che "È ora di annettere la Cisgiordania". Questa affermazione ha suscitato immediate reazioni a livello internazionale e potrebbe minare ulteriormente le possibilità di un accordo di pace duraturo.
La questione della Cisgiordania è particolarmente delicata e un'annessione unilaterale potrebbe scatenare nuove ondate di violenza. Per capire meglio la complessa situazione in Cisgiordania, si consiglia di visitare il sito di UNISPAL, il sito dell'ONU dedicato alla questione palestinese.
In sintesi, mentre la prospettiva di una tregua di 60 giorni offre un barlume di speranza, le profonde divisioni interne in Israele e le condizioni poste da Hamas rendono il futuro incerto. La dichiarazione del Ministro della Giustizia sulla Cisgiordania aggiunge un ulteriore elemento di instabilità a una situazione già estremamente volatile.
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