**Medio Oriente: Hamas vincola la tregua con Israele alla fine delle ostilità.**
Tregua a Gaza: Spiragli di Pace, Ma Tensioni Interne Minacciano l'Accordo
Washington, 29 Maggio 2024 - Il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato con ottimismo che Israele ha dato il suo assenso ad una pausa nei combattimenti a Gaza della durata di 60 giorni. L'annuncio, che arriva dopo settimane di intense trattative, rappresenta una potenziale svolta nel conflitto. "Siamo fiduciosi che questo possa portare ad una de-escalation significativa e ad un aumento degli aiuti umanitari", ha dichiarato il Presidente in una conferenza stampa lampo.
Tuttavia, l'ottimismo americano sembra scontrarsi con le realtà politiche interne israeliane. Secondo diverse testate giornalistiche, figure di spicco del governo come Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir sarebbero pronte a far saltare l'accordo. Questi ministri, esponenti di spicco della destra radicale, avrebbero espresso forti riserve sulla tregua, temendo che possa rafforzare Hamas e minare la sicurezza nazionale.
La situazione si fa ancor più complessa con le dichiarazioni del Ministro della Giustizia israeliano, che ha inaspettatamente riaperto il dibattito sull'annessione della Cisgiordania. "È ora di considerare seriamente l'annessione. La sicurezza di Israele dipende da questo," ha affermato il Ministro in un'intervista. Questa presa di posizione, giudicata da molti come provocatoria, rischia di inasprire ulteriormente i rapporti con la comunità internazionale e di complicare qualsiasi tentativo di mediazione.
Sul fronte opposto, Hamas ha dichiarato di essere pronto ad accettare una tregua, ma ad una condizione irrinunciabile: la fine definitiva della guerra. "Siamo pronti a cessare le ostilità, ma solo se questo significa la fine dell'aggressione israeliana e la garanzia di un futuro sicuro per il popolo palestinese," ha affermato un portavoce dell'organizzazione.
La strada verso la pace appare dunque ancora irta di ostacoli. L'accettazione israeliana di una tregua a Gaza rappresenta un segnale positivo, ma le forti divisioni interne e le posizioni intransigenti delle parti in causa rendono il futuro incerto. La comunità internazionale osserva con attenzione, nella speranza che prevalga la via del dialogo e della diplomazia.
Aggiornamenti seguiranno.
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