Teheran interrompe i rapporti con l'AIEA in risposta ai raid americani sulle centrali nucleari.

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Iran: Rottura con l'AIEA dopo Attacchi, Sicurezza Nucleare a Rischio
Teheran, [Data Odierna] - Una crisi internazionale si profila all'orizzonte dopo la decisione, annunciata in giornata, della Repubblica Islamica dell'Iran di sospendere ogni forma di collaborazione con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), l'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite. La mossa, senza precedenti negli ultimi anni, è stata motivata da presunti bombardamenti da parte degli Stati Uniti su siti nucleari iraniani, un'accusa che, se confermata, rappresenterebbe una gravissima escalation nel già teso panorama geopolitico del Medio Oriente.
La dichiarazione ufficiale, rilasciata dal Ministero degli Esteri iraniano, afferma che la cooperazione con l'AIEA rimarrà sospesa "fino a quando la sicurezza degli impianti nucleari iraniani non sarà garantita". Il governo iraniano pretende garanzie concrete e verificabili sulla non ripetizione di tali attacchi, ritenendo l'AIEA incapace di assicurare una protezione adeguata.
"Non possiamo continuare a operare come se nulla fosse accaduto," si legge nel comunicato. "La sicurezza dei nostri cittadini e delle nostre infrastrutture è la priorità assoluta. L'AIEA deve dimostrare di essere in grado di proteggere i nostri impianti da future aggressioni."
La notizia ha immediatamente scatenato reazioni a livello globale. L'AIEA non ha ancora rilasciato un commento ufficiale, ma fonti interne all'organizzazione esprimono profonda preoccupazione per le possibili conseguenze della decisione iraniana, temendo un'interruzione dei controlli e delle ispezioni che potrebbero portare a una ripresa incontrollata del programma nucleare iraniano. Diversi paesi europei hanno espresso tramite note diplomatiche "forte preoccupazione" invitando alla ripresa immediata dei negoziati.
Gli Stati Uniti, per il momento, non hanno commentato ufficialmente le accuse di bombardamenti sui siti nucleari iraniani. La situazione rimane in rapida evoluzione, con il rischio concreto di una nuova crisi internazionale che potrebbe avere conseguenze imprevedibili per la stabilità regionale e globale.
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