Ucraina, escalation: Estonia accusa Mosca di uso armi chimiche. Trump: "Russia intoccabile".

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Tensioni sull'Ucraina: Smentite, Accuse e Negoziati in Stallo
L'invio di nuove armi a Kiev da parte degli Stati Uniti continua a infiammare il dibattito internazionale. Il giorno dopo l'annuncio di un'ulteriore escalation nel supporto militare all'Ucraina e di una linea più dura verso Mosca, il Presidente americano è intervenuto per smentire categoricamente le indiscrezioni diffuse da alcuni media."È assolutamente falso che io abbia mai incoraggiato il Presidente Zelensky ad attaccare Mosca", ha dichiarato, cercando di smorzare le polemiche.
Parallelamente, Steve Bannon, figura di spicco dell'estrema destra americana, ha espresso forti critiche all'invio di armi all'Ucraina. "Continuare ad armare l'Ucraina è un errore strategico che non farà altro che prolungare il conflitto e rischiare un'escalation incontrollabile", ha affermato Bannon.
Sul fronte russo, la posizione rimane apparentemente invariata. Mosca si dichiara "pronta a negoziare", ma ribadisce il suo rifiuto categorico di accettare ultimatum.
La Premier estone Kaja Kallas ha lanciato un allarme preoccupante, denunciando possibili "attacchi russi con armi chimiche". Affermazioni che, se confermate, rappresenterebbero un'escalation drammatica del conflitto.
L'ex Presidente Donald Trump è tornato a commentare la situazione, affermando che "Mosca non è un target". Una dichiarazione che sembra voler rassicurare, ma che lascia aperti interrogativi sulla strategia americana in Ucraina. Il conflitto continua a generare tensioni e incertezze, con il rischio di un'ulteriore escalation sempre presente.```
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