Genova: Blocco merci belliche per il Medio Oriente

Genova: Blocco merci belliche per il Medio Oriente

Genova: Presidio ai varchi per bloccare la nave saudita Barhi Yambu

Genova, 28 ottobre 2023 - Un forte presidio ai varchi portuali di Genova ha bloccato per ore le operazioni di carico e scarico della nave saudita Barhi Yambu. L'iniziativa, promossa dal CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) e sostenuta da USB e Filt CGIL, mira a denunciare il trasporto di presunti materiali bellici a bordo della nave, con la preoccupazione che questi possano raggiungere zone di conflitto e aggravare le crisi umanitarie in corso nel Medio Oriente.

I portuali, con strumenti di blocco e presidi fisici, hanno impedito l'accesso ai container della Barhi Yambu, esprimendo la loro ferma opposizione al traffico di armamenti destinati a teatri di guerra. "Siamo profondamente preoccupati" dichiara un rappresentante di USB, "che il materiale in transito possa alimentare conflitti e peggiorare la situazione umanitaria già drammatica in diverse aree del Medio Oriente. La trasparenza è fondamentale, e pretendiamo di conoscere con precisione il contenuto dei container e la destinazione finale del carico".

La Filt CGIL ha sottolineato l'importanza della vigilanza e del controllo sui traffici portuali, ribadendo l'impegno sindacale nella difesa dei diritti umani e nella promozione della pace. "Non possiamo restare inerti di fronte alla possibilità che il nostro porto venga utilizzato per alimentare guerre e sofferenze", ha aggiunto un esponente Filt CGIL. L’iniziativa ha visto una massiccia partecipazione dei lavoratori, che hanno manifestato pacificamente ma con determinazione, richiamando l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sul tema delicato del commercio di armi.

La Barhi Yambu è rimasta ormeggiata nel porto di Genova per diverse ore, con le operazioni sospese a causa del presidio. Le autorità portuali sono intervenute per gestire la situazione, cercando di mediare tra le parti in causa. La vicenda, che ha suscitato ampio dibattito, solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità etica delle aziende e degli Stati coinvolti nel commercio internazionale di armi e sulle implicazioni umanitarie di tali traffici. L'attenzione dei media e delle organizzazioni per i diritti umani è alta, in attesa di maggiori chiarimenti sulle merci trasportate a bordo della nave saudita.

Questa situazione richiama l'attenzione sulla necessità di un maggiore controllo e regolamentazione del traffico di armi a livello internazionale, per garantire che non contribuisca a alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani.

(08-08-2025 09:20)