
Galeotti: "Pace in Ucraina? Un compromesso doloroso, Kiev dovrà diventare l'Israele d'Europa"
Una pace in Ucraina possibile solo con concessioni dolorose da parte di Kiev, un cessate il fuoco aereo che accontenti tutti e una nuova realtà geopolitica in cui l'Ucraina assomiglia ad un "Israele d'Europa": questo, in sintesi, il pensiero dello storico inglese Mark Galeotti, espresso in una recente intervista.
Galeotti, esperto di Russia e sicurezza internazionale, ha stroncato le interpretazioni che vedono le concessioni territoriali come "ricompense" allo zar Putin. "Bisogna essere realisti," ha affermato, "non si tratta di premi, ma di un necessario compromesso per raggiungere una pace duratura, anche se ingiusta." Secondo lo storico, una soluzione potrebbe passare attraverso un cessate il fuoco aereo che garantisca un equilibrio accettabile per tutte le parti in causa. Questo, ovviamente, richiede negoziati complessi e difficili, ma Galeotti sembra convinto che sia la strada più percorribile per evitare un'escalation del conflitto.
Un punto chiave nell'analisi di Galeotti è il ruolo di Donald Trump e Vladimir Putin. Lo storico ha sottolineato l'interdipendenza tra i due leader, affermando che "Trump e Putin hanno bisogno l'uno dell'altro". Questa affermazione, seppur controversa, evidenzia la complessità delle relazioni internazionali e la necessità di considerare le dinamiche di potere globale per comprendere appieno il conflitto ucraino.
La prospettiva più audace, e forse più controversa, di Galeotti riguarda il futuro dell'Ucraina. Lo storico ha ipotizzato che Kiev, per garantire la sua sicurezza a lungo termine, potrebbe dover accettare una situazione simile a quella di Israele in Medio Oriente: "L'Ucraina dovrà diventare l'Israele d'Europa", ha dichiarato. Questa affermazione, che inevitabilmente genererà dibattito, implica una situazione di convivenza precaria con la Russia, con una costante necessità di garantire la propria difesa e sicurezza attraverso accordi internazionali e una forte presenza militare.
Le parole di Galeotti non lasciano spazio a facili entusiasmi. Il quadro che emerge è quello di un compromesso doloroso, di concessioni territoriali che potrebbero apparire ingiuste per molti, ma necessarie per porre fine alle ostilità e aprire la strada a una pace, seppur precaria e complessa. La sua visione, provocatoria ma non priva di una certa logica geopolitica, invita a una riflessione profonda sulle possibili soluzioni al conflitto ucraino e sulle implicazioni a lungo termine per l'Europa.
La visione di Galeotti, pur non condivisa da tutti, rappresenta un importante contributo al dibattito sulle possibili soluzioni al conflitto in Ucraina, sollevando questioni cruciali e invitando a una riflessione sulle scelte strategiche future.
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