
Zaporizhzhia: Una bandiera ucraina, un colpo di fucile. La testimonianza di un rifugiato
Zaporizhzhia, Ucraina - Il vento gelido di una sera d’autunno si insinuava tra le crepe delle finestre del centro di accoglienza di Zaporizhzhia. Qui, tra le 156.000 persone che hanno trovato rifugio dalla guerra, ho incontrato Mykola, un uomo la cui voce, pur roca dalla sofferenza, trasmetteva una determinazione inaspettata. I suoi occhi, infossati e segnati dal dolore, si sono illuminati solo quando ha parlato della sua terra, della sua Ucraina. La sua storia è un’emblema della vita d’inferno che molti ucraini sono costretti a vivere sotto l’occupazione russa.
“Un mio amico,” racconta Mykola, la voce che trema leggermente, “ha esposto una bandiera ucraina alla finestra della sua casa. Era un piccolo gesto, un simbolo di speranza, di resistenza. Ma è stato sufficiente. Gli hanno sparato.” La sua frase, semplice e cruda, riassume la violenza quotidiana che permea le aree occupate dalle forze russe. Non sono solo bombardamenti e scontri armati, ma anche un silenzioso terrore, un’oppressione costante che si insinua nella vita di ogni giorno, persino in un semplice gesto di patriottismo.
Mykola descrive una vita sotto assedio, dove la paura è l'unica costante. “La mancanza di cibo, la mancanza di medicine, le continue perquisizioni. Vivono nel terrore, nel costante timore di un arresto arbitrario, di una sparizione.” La sua voce si fa più forte, carica di indignazione: “Non possiamo permettere che ci rubino la nostra terra, la nostra identità. Uno scambio di territori? Mai!” La sua fermezza è indiscutibile, un'eco della resistenza del popolo ucraino. La sua determinazione a non cedere, a non accettare compromessi sulla sovranità del suo Paese, è un faro di speranza in mezzo alle tenebre della guerra.
La sua testimonianza è solo una delle tante che ho raccolto in questo viaggio. Ogni storia è un frammento di un mosaico di sofferenza, ma anche di resistenza. Ogni rifugiato porta con sé il peso di una guerra che ha stravolto le loro vite, ma anche la speranza di un futuro migliore, di una pace ritrovata, di un'Ucraina libera. Una pace che, secondo Mykola, può essere ottenuta solo con la difesa dell'integrità territoriale del proprio Paese. La sua bandiera, anche se coperta dalle ombre della guerra, continua a sventolare, simbolo di speranza e resistenza.
Per sostenere le vittime della guerra in Ucraina, è possibile donare a organizzazioni umanitarie come l' UNHCR o la Croce Rossa Internazionale.
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