Messner critica l'alpinismo "turistico" sull'Ottomila: "Con Moro"

Scalata ai vertici e polemiche infuocate: Messner contro Confortola
Il mondo dell'alpinismo è scosso da una nuova, accesa polemica. Reinhold Messner, leggenda indiscussa dell'alpinismo, ha duramente criticato la scalata di Daniele Nardi e Tom Ballard al Nanga Parbat, evento che ha avuto ampio risalto mediatico nel 2019 e che ha visto la perdita della vita di entrambi gli alpinisti. Messner, in un'intervista rilasciata a Google News, ha espresso forti dubbi sulla veridicità di alcune ascensioni, puntando il dito in particolare contro coloro che "annunciano grandi imprese senza fornire prove concrete"."Confortola non è un vero alpinista", ha tuonato Messner, riferendosi a un alpinista che ha affermato di aver raggiunto una cima particolarmente impegnativa. "Se si dichiara di aver raggiunto una vetta, si deve dimostrare con prove inconfutabili. Fotografie, video, tracciati GPS, tutto deve essere trasparente e verificabile. Altrimenti è solo chiacchiera da bar".La sua critica si estende anche alla "corsa agli Ottomila", definendola "roba da turisti". Messner, noto per il suo stile alpinistico solitario e rigoroso, ha sottolineato l'importanza della preparazione, della sicurezza e del rispetto per la montagna. "Non si tratta di un gioco, ma di una sfida estrema che richiede esperienza, competenza e umiltà. Troppe persone si avvicinano a queste sfide senza la dovuta consapevolezza dei rischi".La dichiarazione di Messner ha riacceso un dibattito già acceso nel mondo dell'alpinismo, sollevando questioni importanti sulla verifica delle ascensioni e sulla crescente commercializzazione di questa attività. La sfida posta da Messner è chiara: bisogna riportare l'alpinismo ai suoi valori autentici, basati sul rispetto per la montagna, l'onestà e la dimostrazione concreta delle proprie capacità. L'alpinismo non è una gara di popolarità sui social media, ma una disciplina che richiede rigore, preparazione e rispetto per la natura e per se stessi.Molti alpinisti hanno espresso la loro opinione, alcuni appoggiando le affermazioni di Messner, altri difendendo il diritto di ogni individuo a tentare la scalata, indipendentemente dal successo. La polemica, comunque, continua ad alimentare il dibattito sul futuro dell'alpinismo e sul suo rapporto con i media e la società moderna. L'eco delle parole di Messner risuona forte, ricordando a tutti la necessità di un'etica rigorosa e di una maggiore trasparenza nel mondo delle scalate.(