Addio a Fulco Pratesi, pioniere del WWF: 90 anni di impegno per l'ambiente
Addio a Fulco Pratesi, gigante della conservazione della natura
Si è spento oggi, all'età di 90 anni, Fulco Pratesi, figura simbolo della lotta per la difesa dell'ambiente in Italia e nel mondo. Il fondatore del WWF Italia ci lascia dopo un breve ricovero in un ospedale romano, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama ambientalista internazionale.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione. Pratesi non è stato solo un ambientalista, ma un vero e proprio pioniere, un uomo che ha dedicato la sua vita alla salvaguardia della biodiversità e alla promozione di uno sviluppo sostenibile. La sua eredità è immensa e si estende ben oltre i confini nazionali.
Fondatore del WWF Italia nel 1966, Pratesi ha guidato l'organizzazione per oltre 30 anni, imprimendo alla sua attività una forte impronta di rigore scientifico e di impegno civile. Ha contribuito a lanciare campagne memorabili, ottenendo risultati concreti nella protezione di aree naturali di inestimabile valore. La sua passione, unita a una grande capacità di comunicazione e persuasione, ha saputo mobilitare l'opinione pubblica e influenzare le politiche ambientali del nostro Paese.
Ricordare Fulco Pratesi significa ricordare decenni di battaglie per la tutela degli ecosistemi, dalla lotta contro l'inquinamento all'istituzione di parchi nazionali, dalla promozione di energie rinnovabili alla difesa delle specie a rischio di estinzione. La sua visione lungimirante, sempre attenta alle sfide del futuro, ha lasciato un segno indelebile nella storia del movimento ambientalista.
Il suo impegno non si è mai limitato alle sole iniziative del WWF. Pratesi è stato un instancabile divulgatore scientifico, autore di numerosi libri e articoli, un punto di riferimento per generazioni di ambientalisti. La sua voce, autorevole e appassionata, è sempre stata tesa a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di un rapporto responsabile con la natura.
La scomparsa di Fulco Pratesi rappresenta una perdita significativa per l'Italia e per il mondo intero. Rimane però la sua eredità, un lascito di impegno, determinazione e amore per la natura che continuerà ad ispirare tutti coloro che credono nella necessità di proteggere il nostro pianeta per le generazioni future. La sua opera continuerà a vivere, nel lavoro di chi oggi porta avanti la sua battaglia e nel ricordo di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne la straordinaria dedizione.
L'Italia perde un grande uomo, un vero gigante della conservazione.
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