Orbán: "Pace in Ucraina? L'Europa vuole la guerra. Io con Trump"
Orbán si isola: voto contro l'aiuto a Kiev, "L'Europa vuole la guerra, io sto con Trump"
Viktor Orbán, primo ministro ungherese, si è nuovamente distinto nel panorama politico europeo, rifiutandosi di firmare la dichiarazione di sostegno all'Ucraina nel corso di un recente vertice UE. Unica voce dissonante tra i 27 leader dell'Unione, Orbán ha apertamente espresso la sua contrarietà all'attuale linea politica dell'Europa riguardo al conflitto, accusandola di alimentare la guerra.
"L'Ucraina vuole la pace, ma l'Europa vuole la guerra," ha dichiarato Orbán, secondo quanto riportato da diverse fonti internazionali. La sua posizione, già nota per la sua ambiguità e vicinanza alla Russia, si è ulteriormente radicalizzata con una dichiarazione sorprendente: "Io sto con Trump." Questa affermazione, che riecheggia la retorica anti-establishment e nazionalista dell'ex presidente americano, evidenzia una crescente distanza tra Budapest e le capitali europee.
La decisione di Orbán di non sottoscrivere la dichiarazione di sostegno a Kiev rappresenta un duro colpo per l'unità europea di fronte all'aggressione russa. Mentre i leader europei si sono impegnati a fornire ulteriore assistenza militare e finanziaria all'Ucraina, l'Ungheria si mantiene su una posizione isolata, alimentando le preoccupazioni riguardo alla sua influenza all'interno dell'Unione Europea.
Questa scelta non è nuova per Orbán. In passato, il suo governo ha più volte ostacolato le iniziative comuni dell'UE volte a sanzionare la Russia e a sostenere l'Ucraina. La sua posizione, fortemente critica nei confronti delle sanzioni contro Mosca, è stata oggetto di numerose discussioni e tensioni all'interno dell'UE. L'affermazione di appoggio a Trump, inoltre, sottolinea la sua intenzione di perseguire una linea politica autonoma, sfidando l'establishment europeo e cercando nuovi alleati al di fuori del consesso europeo.
Le conseguenze di questa scelta potrebbero essere significative per l'Ungheria e per l'intera Unione Europea. L'isolamento diplomatico di Orbán potrebbe intensificarsi, mentre la coesione europea di fronte all'aggressione russa rischia di essere ulteriormente indebolita. La situazione richiede un attento monitoraggio e una profonda riflessione sul futuro delle relazioni tra l'Ungheria e l'Unione Europea, nonché sul ruolo dell'Ungheria nella gestione del conflitto ucraino.
La dichiarazione di Orbán ha suscitato forti reazioni a livello internazionale, con diverse personalità politiche che hanno condannato la sua posizione. Le prossime settimane saranno decisive per capire come l'UE reagirà a questa nuova sfida alla sua unità e coesione.
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