Dopo gli incidenti, i disturbi alimentari uccidono più giovani nel mondo.

Dopo gli incidenti, i disturbi alimentari uccidono più giovani nel mondo.

Allarme OMS: Disturbi Alimentari, Seconda Causa di Morte Tra i Giovani

Un dato allarmante arriva dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: i disturbi alimentari rappresentano la seconda causa di morte tra i giovani, dopo gli incidenti stradali. Questo evidenzia l'urgenza di una maggiore consapevolezza e di interventi tempestivi per intercettare i segnali di disagio e offrire supporto adeguato.

L'OMS sottolinea l'importanza cruciale di una diagnosi precoce. Riconoscere i primi segnali di un disturbo alimentare è fondamentale per evitare conseguenze potenzialmente letali. Spesso, infatti, i disturbi come anoressia, bulimia e binge eating disorder si sviluppano gradualmente, con sintomi inizialmente sottili che possono essere facilmente trascurati. Modifiche importanti nel peso corporeo, ossessioni legate al cibo e all'aspetto fisico, comportamenti di compensazione come vomito autoindotto o abuso di lassativi, sono tutti campanelli d'allarme che non vanno sottovalutati.

La sfida principale sta nell'individuazione precoce. Molti giovani, per vergogna o paura del giudizio, tendono a nascondere i propri problemi. È quindi necessario un approccio multiforme che coinvolga famiglie, scuole e professionisti della salute mentale. L'educazione e la sensibilizzazione al tema sono fondamentali, così come la formazione di insegnanti e genitori per riconoscere i segnali di pericolo.

L'OMS invita a promuovere una cultura della salute mentale positiva, che valorizzi il benessere psicologico e l'accettazione di sé. Combattere la pressione estetica esercitata dai media e dai social network è altrettanto importante. La promozione di un'immagine corporea realistica e di stili di vita sani, basati su un rapporto equilibrato con il cibo e l'attività fisica, è cruciale nella prevenzione.

La lotta ai disturbi alimentari richiede un impegno collettivo. Professionisti, istituzioni e società civile devono collaborare per creare una rete di supporto efficace, garantendo l'accesso a cure specializzate e a percorsi di riabilitazione adeguati. Solo così sarà possibile ridurre il numero di vittime e migliorare la qualità della vita di chi soffre di questi disturbi devastanti. Per maggiori informazioni sulle risorse disponibili, è possibile consultare il sito web del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/ e quello dell'Istituto Superiore di Sanità https://www.iss.it/.

Ricordiamo che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza. Se sospettate che voi stessi o una persona cara stia lottando contro un disturbo alimentare, non esitate a contattare un professionista della salute mentale.

(15-03-2025 09:57)