Zagrebelsky: Guerra tra passato e futuro.

Zagrebelsky: Guerra tra passato e futuro.

Zagrebelsky: "Il passato in guerra con il futuro. Il vero nemico è la democrazia?"

La frammentazione dei conflitti globali: un'analisi del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky.

Il mondo è teatro di una pluralità di conflitti, dai fronti militari in Ucraina e altri teatri di guerra, alle tensioni commerciali globali, alle divisioni culturali profonde e sempre più marcate. Si combatte contro il degrado ambientale, contro le disuguaglianze di genere, contro ogni forma di discriminazione. Ma qual è il vero nemico, secondo uno dei più importanti costituzionalisti italiani? Per Gustavo Zagrebelsky, intervistato recentemente, il pericolo maggiore risiede non tanto nelle forze ostili in senso tradizionale, ma in un'incapacità strutturale di affrontare i problemi con i metodi del dialogo e della pace democratica.

“Vedo il passato in guerra con il futuro”, afferma Zagrebelsky, sottolineando come le dinamiche di potere, i nazionalismi esasperati e le logiche di dominio, ereditate da epoche passate, ostacolino il percorso verso una soluzione pacifica e condivisa delle crisi contemporanee. La guerra in Ucraina, ad esempio, non è solo un conflitto territoriale, ma riflette tensioni geopolitiche di lungo corso, e la conseguente instabilità globale impatta pesantemente sull'economia, sull'ambiente e sui diritti umani.

Il costituzionalista evidenzia la fragilità del modello democratico di risoluzione dei conflitti, minacciato da populismi e nazionalismi che alimentano la polarizzazione e la violenza. "Il vero nemico è il disinteresse per il dialogo, per il compromesso, per la ricerca di soluzioni condivise", sostiene Zagrebelsky. "Un atteggiamento che favorisce l'ascesa di leader che sfruttano la paura e la frustrazione per raggiungere il potere, ignorando le esigenze della giustizia e del bene comune".

La sfida, secondo Zagrebelsky, sta nell'educare le nuove generazioni al rispetto dei diritti, alla tolleranza, al dialogo costruttivo. È necessario rafforzare le istituzioni democratiche, promuovere la cooperazione internazionale e investire nella cultura della pace, per contrastare l'emergere di nuove forme di conflitto e scongiurare una deriva autoritaria. Non basta quindi combattere i singoli conflitti, ma occorre affrontare le radici profonde della violenza, rinnovando il patto sociale e riaffermando i valori fondanti della democrazia.

La necessità di una nuova consapevolezza collettiva per costruire un futuro di pace.

La riflessione di Zagrebelsky ci invita a guardare oltre la superficie dei conflitti, a individuare le cause strutturali che li alimentano. La strada per un futuro di pace, non passa solo attraverso la risoluzione dei singoli conflitti, ma attraverso un profondo cambiamento culturale e istituzionale, che metta al centro la democrazia, il dialogo e il rispetto dei diritti umani.

(25-03-2025 01:01)