Lutto e famiglie: il dramma delle vittime sul lavoro.

Dolore e rabbia a Montemurlo: le famiglie delle vittime sul lavoro chiedono giustizia
Montemurlo (Prato) - Una manifestazione commovente e carica di rabbia si è svolta oggi a Montemurlo per ricordare le vittime di incidenti sul lavoro. La voce più forte è stata quella del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha lanciato un appello accorato: "Non possiamo lasciare sole le famiglie delle vittime. Devono ricevere lo stesso sostegno e la stessa attenzione riservati alle famiglie delle vittime di mafia".
La richiesta di Bombardieri è netta, un grido di dolore che risuona tra le strade di Montemurlo, un comune troppo spesso segnato da tragedie legate al mondo del lavoro. "Spesso, nel dolore per la perdita di un lavoratore, non pensiamo a chi rimane, a chi deve affrontare il vuoto lasciato, a chi deve ricostruire la propria vita tra mille difficoltà", ha sottolineato il segretario della Uil. Non si tratta solo di un problema di assistenza economica, ma anche di un supporto psicologico e sociale fondamentale per aiutare le famiglie a superare il lutto e a ricominciare. Un'assistenza che, secondo Bombardieri, dovrebbe essere strutturata e garantita dallo Stato, con la stessa attenzione dedicata ad altre categorie di vittime.
La manifestazione, partecipata da cittadini, sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni locali, ha rappresentato un momento di forte condivisione del dolore e di richiesta di giustizia. I partecipanti hanno chiesto un maggiore impegno nella prevenzione degli infortuni sul lavoro, auspicando controlli più severi e l'applicazione di norme più rigorose in materia di sicurezza. L'obiettivo è quello di evitare che altre famiglie debbano vivere il dramma di perdere un proprio caro a causa di un incidente sul lavoro.
"È inaccettabile che nel 2024, nel nostro paese, si continuino a verificare incidenti mortali sul lavoro", ha affermato Bombardieri. "Serve un cambio di passo, un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni e delle aziende per garantire la sicurezza e la dignità dei lavoratori". Il suo appello alla creazione di un sistema di supporto completo e strutturato per le famiglie colpite, paragonabile a quello esistente per le vittime della criminalità organizzata, è un passo importante per garantire che queste tragedie non lascino solo vittime, ma anche la consapevolezza di un sistema di protezione adeguato.
La lotta per la sicurezza sul lavoro continua, e oggi a Montemurlo questa lotta ha preso la forma di un grido di dolore, ma anche di speranza e di richiesta di giustizia. Una richiesta che non può e non deve rimanere inascoltata.
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