Ventennale dalla scomparsa di Giovanni Paolo II: un'eredità di umiltà

Ventennale dalla scomparsa di Giovanni Paolo II: un

Vent'anni dalla scomparsa di Wojtyla: quel "Se mi sbaglio, mi corrigerete" che conquistò Roma

Roma, 2 aprile 2024 - Oggi ricorre il ventesimo anniversario dalla morte di Papa Giovanni Paolo II. Un'occasione per ricordare non solo la sua straordinaria figura di Pontefice, ma anche quel momento carico di emozione e umanità che caratterizzò il suo primo discorso ai fedeli romani, appena eletto. Quel "Non so se potrei bene spiegarmi nella vostra... la nostra lingua italiana", pronunciato con un accento dolcemente polacco, entrò subito nel cuore dei romani.

La frase, pronunciata con un sorriso e una punta di umiltà, non fu solo un'ammissione di una possibile difficoltà linguistica, ma una dichiarazione di apertura, di vicinanza. Un'affermazione di umiltà che lo rese immediatamente accessibile, un Papa non distante ma vicino, capace di riconoscere le sue eventuali imperfezioni. Quel "Se mi sbaglio, mi corrigerete", aggiunto con semplicità, fu un invito all'interazione, un appello alla comprensione reciproca e una richiesta di cordialità e di perdono in caso di errore. Un gesto che sgretolò qualsiasi barriera, trasformando l'ansia per un'eventuale incomprensione linguistica in un ponte di empatia tra il nuovo Papa e il popolo romano.

L'impatto fu immediato ed enorme. La scelta lessicale, lontana da qualsiasi formalità o retorica di circostanza, trasformò quel discorso in un momento di autentica condivisione. Wojtyla, con la sua genuina semplicità, riuscì a comunicare non solo le sue parole, ma anche la sua anima, conquistando la fiducia e l'affetto del popolo di Roma in modo unico e profondo.

Vent'anni dopo, quel "Se mi sbaglio, mi corrigerete" continua a risuonare forte, come un esempio di umiltà e di autenticità, ricordandoci l'importanza della comunicazione umana, priva di artifici e arricchita dalla consapevolezza della propria fragilità. Un insegnamento prezioso, ancora oggi, in un mondo spesso troppo incline alla perfezione virtuale e all'autocelebrazione.

Ricordare Giovanni Paolo II significa ricordare anche i piccoli gesti, le parole semplici, gli atti di umanità che lo resero grande e indimenticabile. E quella frase, pronunciata con il timido accento polacco, è forse l'esempio più bello e toccante di tutto questo.

Per approfondire la figura di Papa Wojtyla e il suo pontificato, si consiglia la consultazione di archivi e siti dedicati alla sua vita e al suo insegnamento.

(01-04-2025 16:28)