Omicidio di Nada Cella, svolta Cecere: "Forse è stata mia sorella"

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Svolta nel caso Nada Cella: il fratello dell'imputata Cecere ammette "Mia sorella potrebbe averla uccisa"
Chiavari, Liguria - Una nuova, inaspettata testimonianza ha scosso l'aula del tribunale di Genova durante l'ultima udienza del processo per l'omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel suo ufficio a Chiavari il 6 maggio 1996. Maurizio Cecere, fratello di Annalucia Cecere, l'unica imputata nel caso, ha rilasciato dichiarazioni che gettano nuove ombre sulla posizione della sorella.
"Per anni ho difeso mia sorella," ha esordito Cecere, visibilmente emozionato, "ma dopo aver riletto le carte processuali, dopo aver ascoltato le testimonianze, non posso più escludere che sia stata lei." L'ammissione ha gelato l'aula, suscitando un mormorio tra i presenti. L'avvocato della famiglia Cella ha definito la testimonianza "un contributo fondamentale per la ricerca della verità."
Le indagini sull'omicidio di Nada Cella sono state riaperte nel 2021, a seguito di nuovi elementi emersi grazie al lavoro di un criminologo. Annalucia Cecere, all'epoca dei fatti una giovane vicina di casa della vittima, è stata individuata come possibile responsabile sulla base di tracce di DNA e di una serie di indizi circostanziali.
Durante il suo interrogatorio, Maurizio Cecere ha ammesso di aver sempre nutrito dei dubbi sul racconto fornito dalla sorella riguardo al giorno dell'omicidio. "C'erano delle incongruenze, dei silenzi... Ho sempre pensato che sapesse più di quello che diceva." ha dichiarato.
La prossima udienza è prevista tra un mese. Si attendono ulteriori sviluppi e nuove testimonianze che possano fare luce su questo intricato caso, rimasto irrisolto per quasi tre decenni. La speranza è che, finalmente, si possa dare giustizia a Nada Cella e alla sua famiglia.
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