**FMI: Crescita e stabilità, un binomio indissolubile.**

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FMI: Autogol protezionistico USA, crescita frenata di un punto percentuale
Washington, [Data odierna] - Il Fondo Monetario Internazionale lancia un severo monito: le barriere commerciali, erette con veemenza soprattutto negli ultimi mesi, si ritorcono anzitutto contro chi le ha innalzate. Le stime parlano chiaro: gli Stati Uniti, principali fautori di politiche protezionistiche, vedranno quest'anno una contrazione del loro PIL di circa un punto percentuale rispetto alle proiezioni precedenti.
L'annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa a Washington, dove un portavoce del FMI ha sottolineato come "l'instabilità generata dalle tensioni commerciali non giova alla crescita globale. La fiducia delle imprese ne risente, gli investimenti rallentano e le catene di approvvigionamento vengono interrotte".
Le misure restrittive imposte, soprattutto nei confronti di partner commerciali strategici, si traducono in un aumento dei costi per le imprese americane, che si trovano a dover pagare dazi più elevati sull'importazione di materie prime e semilavorati. Questo, inevitabilmente, si riflette sui prezzi al consumo e sulla competitività delle aziende.
L'impatto, secondo il FMI, è particolarmente grave per i settori ad alta intensità di scambi internazionali, come l'automotive e l'elettronica. Il Fondo ha inoltre evidenziato come le ritorsioni da parte dei paesi colpiti dalle tariffe americane stiano ulteriormente aggravando la situazione, innescando un circolo vizioso di protezionismo che rischia di danneggiare l'intera economia mondiale.
Ulteriori dettagli sull'analisi del FMI sono disponibili nel comunicato ufficiale.
[Nome del giornalista]
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