Nessuna proroga dazi da Trump, fondi per Gaza

Rimuovere i dazi alla Cina? Solo con concessioni concrete da Pechino
Donald Trump ha ribadito la sua posizione irremovibile sui dazi imposti alla Cina, escludendo qualsiasi proroga. In un'intervista rilasciata ieri, l'ex Presidente americano ha dichiarato: "Nessuna estensione dei dazi alla Cina è prevista. Se vogliono che vengano rimossi, Pechino dovrà offrire qualcosa di sostanziale in cambio. Non si tratta di semplici promesse, ma di azioni concrete e tangibili".
Trump ha sottolineato la necessità di un accordo reciprocamente vantaggioso, evidenziando come le precedenti concessioni cinesi siano state, a suo parere, insufficienti. "Non sono interessato a patti a buon mercato," ha affermato, "La Cina ha beneficiato per anni di un commercio sbilanciato. È ora che si assuma le proprie responsabilità".
La dichiarazione di Trump arriva in un momento di crescente tensione tra Stati Uniti e Cina, con questioni commerciali ancora aperte e punti di frizione su diversi fronti geopolitici. L'ex presidente ha anche toccato brevemente la situazione a Gaza, affermando: "Gli aiuti devono essere forniti con cautela, assicurando che raggiungano effettivamente chi ne ha bisogno e non finiscano nelle mani sbagliate."
La posizione intransigente di Trump sui dazi potrebbe influenzare le strategie future dell'amministrazione Biden nei confronti della Cina. Le sue parole, infatti, rappresentano un peso specifico nel dibattito politico statunitense, dove la linea dura nei confronti di Pechino mantiene un ampio consenso, al di là delle divisioni politiche.
Alcuni analisti ritengono che la richiesta di concessioni "sostanziali" da parte di Trump sia un'indicazione della complessità delle trattative commerciali con la Cina, che richiedono un approccio strategico e non solo l'applicazione di misure punitive. Altri, invece, vedono nella sua posizione una strategia politica volta a esercitare ulteriore pressione su Pechino.
Resta da vedere come la Cina risponderà a queste dichiarazioni e se sarà disposta a offrire concessioni sufficienti a soddisfare le richieste di Trump, o se invece si opterà per una linea di maggiore contrasto, aggravando ulteriormente le tensioni commerciali tra le due maggiori potenze economiche mondiali. La situazione, senza dubbio, richiede un attento monitoraggio negli sviluppi futuri.
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