Cercas: Soluzioni politiche, non miracoli.

Papa in Mongolia, le speranze di Cercas per la pace e il futuro dell'Europa
Lo scrittore Javier Cercas, che ha accompagnato Papa Francesco nel suo viaggio apostolico in Mongolia, offre una prospettiva lucida e pragmatica sulle speranze di pace e sul futuro del Vecchio Continente."Non si tratta di aspettare miracoli, ma di agire." Questa la sintesi, forte e chiara, delle riflessioni di Cercas, espresse a margine del viaggio papale in Mongolia, un evento che ha acceso i riflettori su una regione spesso dimenticata, ma cruciale per la geopolitica mondiale.
La visita di Papa Francesco, un ponte di dialogo tra religioni e culture diverse, ha offerto a Cercas l'opportunità di osservare da vicino le dinamiche internazionali e le sfide che l'Europa deve affrontare. Lo scrittore, conosciuto per la sua capacità di intrecciare analisi politica e riflessioni letterarie, sottolinea l'importanza di un approccio concreto ai problemi globali, invitando a spostare il focus dall'attesa passiva di interventi divini all'azione politica decisa.
"La Chiesa può svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la pace e la comprensione, ma è la politica che deve trovare le soluzioni", afferma Cercas. "Non possiamo permetterci di rimanere inerti di fronte alle crisi internazionali, dalla guerra in Ucraina alla crescente instabilità in diverse aree del mondo. È necessario un impegno concreto, una maggiore cooperazione internazionale e una visione strategica di lungo termine per costruire un futuro più giusto e pacifico."
Cercas, durante il viaggio in Mongolia, ha avuto modo di constatare di persona la fragilità della pace e la necessità di un dialogo costruttivo tra le diverse realtà politiche e religiose. L'esperienza lo ha ulteriormente convinto della necessità di un rinnovato impegno da parte dell'Europa, non solo a livello istituzionale, ma anche civile e culturale. Un'Europa capace di promuovere i valori della solidarietà, della giustizia e della tolleranza, indispensabili per affrontare le sfide del futuro.
Il suo appello è diretto e senza mezzi termini: nessun miracolo potrà risolvere i problemi del mondo, solo un'azione politica responsabile ed efficace. La visita in Mongolia, quindi, non è stata solo un'esperienza spirituale, ma anche una lezione di realismo politico, un monito a superare le illusioni e ad affrontare la realtà con coraggio e determinazione. La speranza per la pace, il futuro della Chiesa e dell'Europa, risiede nell'impegno concreto, nella capacità di agire, nel rifiuto di ogni forma di fatalismo. Cercas, con la sua solita acutezza, ci ricorda che la responsabilità del nostro futuro è nelle nostre mani.
L'auspicio è che le parole di Cercas possano essere ascoltate, e che l'Europa sia in grado di rispondere alla sfida, costruendo un futuro di pace e di prosperità per tutti i suoi cittadini.
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