Divieto di bandiere rosse alla commemorazione di Gramsci.

Divieto di bandiere rosse alla commemorazione di Gramsci.

Federazione romana di Rifondazione Comunista: Polemiche per il divieto di bandiere rosse alla commemorazione di Gramsci

Una bufera si abbatte sulla commemorazione di Antonio Gramsci al cimitero acattolico di Roma. La Federazione romana di Rifondazione Comunista ha duramente attaccato la direzione della struttura, accusandola di un provvedimento senza precedenti: il divieto di esporre bandiere rosse durante la cerimonia in onore del celebre intellettuale.

“Definire divisivo il colore rosso è qualcosa di mai visto prima”, ha tuonato un esponente della Federazione, sottolineando lo stupore e l'indignazione per la decisione. “Il rosso è il colore della sinistra, del movimento operaio, della lotta per i diritti. È un simbolo indiscusso della memoria di Gramsci e della sua eredità politica. Il divieto rappresenta una grave mancanza di rispetto non solo per la figura di Gramsci, ma per tutta la storia del movimento comunista e operaio italiano”.

La Federazione romana ha definito il provvedimento un atto di censura inaccettabile, che cerca di silenziare la memoria e le tradizioni di un movimento politico radicato nella storia del Paese. L'accusa è di voler cancellare un simbolo potente e carico di significato, riducendo la commemorazione a un semplice evento formale, svuotato del suo valore politico e simbolico. “Questa scelta – ha proseguito l'esponente di Rifondazione Comunista - è un tentativo di reprimere la memoria e di cancellare la storia, una grave limitazione della libertà di espressione.”

La direzione del cimitero acattolico non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle motivazioni alla base del divieto. La Federazione romana, però, ha annunciato che continuerà a lottare per garantire il rispetto della memoria di Gramsci e per riaffermare il significato del colore rosso come simbolo di lotta e di speranza. Si attende una risposta ufficiale da parte della direzione del cimitero acattolico e, probabilmente, una presa di posizione da parte di altre organizzazioni politiche e sociali.

L'episodio, in ogni caso, ha acceso un acceso dibattito sulla libertà di espressione e sul significato dei simboli politici nella memoria storica. L'auspicio è che si possa trovare una soluzione che permetta di celebrare degnamente la figura di Gramsci, senza limitare la possibilità di esprimere la propria identità politica e il proprio ricordo.

Seguiranno aggiornamenti.

(27-04-2025 19:26)