Francesco: Un'eredità divisa in tre mondi

Tre Mondi, Un Solo Francesco: L'addio al Papa
Roma, – L’immagine che rimarrà impressa nella memoria collettiva, più di ogni discorso o analisi politica, è quella del feretro di Papa Francesco che lascia San Pietro. Un lento, silenzioso corteo che attraversa la città, tra due ali di folla immense, un fiume umano che si estende a perdita d’occhio. Un commiato popolare, commosso e silenzioso, che supera le divisioni e i contrappesi di potere.
Il funerale di Papa Francesco è stato un evento di portata globale, un momento di riflessione per tre mondi diversi che si sono intrecciati in un unico, potente abbraccio. Da una parte, il mondo della Chiesa, rappresentato dal conclave dei cardinali, un settore “rosso” di porpora e di preghiere, con la sua carica di tradizioni, di fede e di interrogativi sul futuro della Santa Sede. Dall’altra, un settore “nero” di potenti della terra, capi di stato, rappresentanti delle istituzioni internazionali, provenienti da ogni angolo del globo. Un universo di protocolli diplomatici e di equilibri geopolitici, testimonianza della rilevanza globale del ruolo del Pontefice.
Ma tra questi due mondi, tra la spiritualità e la politica, c’è stato il popolo. Milioni di persone provenienti da tutto il mondo, che hanno affollato le strade di Roma per rendere omaggio al loro Papa, a un uomo che ha cercato di avvicinare la fede alla vita quotidiana, che ha parlato con semplicità e con passione di pace, giustizia e inclusione. E’ questa la vera eredità di Francesco: non solo le sue encicliche e i suoi discorsi, ma questo immenso sentimento popolare, palpabile, visibile, tangibile nell’emozione di quella folla immensa.
E' stato un funerale sobrio, ma intenso, che ha messo in luce la complessità e la ricchezza del suo pontificato. Un pontificato che ha saputo unire e dividere, che ha lasciato il segno nella storia della Chiesa e del mondo. Indubbiamente un capitolo complesso e forse ancora da decifrare pienamente, ma la scena finale, quella del feretro che si allontana, lascia un’immagine potente e indelebile: l’amore incondizionato di un popolo per il suo Papa. Un affetto travolgente, capace di superare ogni barriera politica e ideologica. Un’immagine che rimarrà a lungo nella memoria collettiva, un’immagine che sintetizza, forse meglio di ogni parola, l'essenza del suo messaggio e la profonda impronta che lascia alle generazioni future.
Nessuno come lui. Questa frase, sussurrata da molti tra la folla, riassume il sentimento di un'epoca, la percezione di un'eredità che continua e si dilata oltre il suo ultimo saluto terreno.
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