La fame miete vittime a Gaza: l'Onu denuncia l'effetto letale del blocco degli aiuti

Stallo al Cairo: Hamas offre tregua in cambio di ostaggi, Israele tace
Al Cairo la situazione resta critica. Il negoziato per la liberazione degli ostaggi israeliani catturati da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre sembra aver subito un'impasse. Una proposta di Hamas, giunta nelle scorse ore, prevede la liberazione degli ostaggi in cambio di una tregua di cinque anni con Israele. La palla, ora, è nel campo dello Stato ebraico, che al momento non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla proposta. Il silenzio di Gerusalemme alimenta le preoccupazioni per il futuro del negoziato e per il destino dei civili ancora prigionieri.La situazione umanitaria a Gaza, intanto, si aggrava. Dopo l'offensiva militare israeliana, gli aiuti internazionali alla Striscia sono stati di fatto bloccati, determinando una crisi alimentare senza precedenti. L'ONU ha lanciato un appello drammatico, sottolineando come "ora non siano solo le bombe a uccidere, ma anche la fame". Milioni di persone, tra cui donne e bambini, sono a rischio di malnutrizione e di malattie.
La comunità internazionale osserva con apprensione l'evolversi della situazione, mentre le tensioni tra Israele e Hamas restano altissime. L'offerta di una tregua di cinque anni, pur se condizionata alla liberazione degli ostaggi, rappresenta un segnale di possibile apertura al dialogo, seppur minimale. Resta da capire quale sarà la risposta di Israele e se questa apertura sarà sufficiente a sbloccare la situazione di stallo e ad avviare un percorso, per quanto tortuoso, verso una soluzione duratura del conflitto.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ripetutamente esortato tutte le parti in causa a privilegiare il dialogo e a trovare una soluzione pacifica, sottolineando l'urgenza di garantire l'accesso agli aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza. La comunità internazionale, pertanto, continua a sollecitare un'azione decisa e immediata per evitare un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria e per scongiurare una nuova escalation di violenza nella regione. L'attenzione è massima, e gli occhi del mondo sono puntati sul Cairo, in attesa di un segnale concreto di speranza. La situazione rimane estremamente delicata e l'incertezza regna sovrana.
Le organizzazioni umanitarie internazionali stanno intensificando gli sforzi per portare aiuti a Gaza, ma le difficoltà di accesso al territorio restano significative. Si teme che l'inverno in arrivo aggravi ulteriormente la situazione già critica. È necessario un impegno collettivo della comunità internazionale per fornire assistenza umanitaria e garantire la sicurezza della popolazione civile di Gaza. Il tempo stringe e le vite di migliaia di persone sono in gioco.
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