Arresto per gestione di denaro a Messina

Arresto per gestione di denaro a Messina

Avvocato 79enne ai domiciliari: gestiva denaro di Messina Denaro

Un avvocato di 79 anni è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nell'ambito dell'inchiesta sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. L'uomo, il cui nome non è stato ancora reso pubblico dalle autorità, è accusato di aver gestito ingenti somme di denaro per il boss mafioso. L'operazione, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, rappresenta un ulteriore tassello nell'indagine che ha portato all'arresto del superlatitante lo scorso gennaio.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l'avvocato avrebbe svolto un ruolo chiave nella gestione del patrimonio illecito di Messina Denaro, assicurando la liquidità necessaria al boss durante la sua lunga latitanza. Le accuse a suo carico sono gravi e prevedono pene severe. Le investigazioni, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, avrebbero documentato in modo inequivocabile il coinvolgimento del professionista nelle attività illecite. La misura cautelare degli arresti domiciliari, con l'applicazione del braccialetto elettronico, è stata ritenuta adeguata dal Giudice per le Indagini Preliminari, considerando l'età dell'indagato.

L'arresto dell'avvocato rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata, dimostrando ancora una volta la capillarità e la meticolosità delle indagini della DDA di Palermo. La magistratura sta proseguendo con le indagini per accertare eventuali altri coinvolgimenti e per ricostruire con precisione il flusso di denaro gestito dal professionista. La vicenda evidenzia come la lotta alla mafia richieda un impegno costante e una collaborazione tra tutte le forze dell'ordine e la magistratura.

L'inchiesta, ancora in corso, potrebbe riservare ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. L'attenzione è ora focalizzata sull'accertamento del reale ammontare dei beni gestiti dall'avvocato per conto di Messina Denaro e sull'identificazione di eventuali complici. La confisca dei beni, prevista dalla legge in casi di reati di mafia, sarà un passaggio fondamentale per stroncare le risorse finanziarie a disposizione delle organizzazioni criminali.

Si attendono ulteriori comunicazioni ufficiali da parte della Procura di Palermo e delle forze dell'ordine coinvolte nell'operazione. Il caso, di grande rilevanza mediatica, continua a tenere banco nell'opinione pubblica, alimentando il dibattito sulla lotta alla criminalità organizzata in Italia e sull'importanza della collaborazione tra cittadini e istituzioni.

Per approfondire: Ministero dell'Interno

(29-04-2025 13:01)