Becciu sull'orlo del passo indietro: timore di un'inchiesta interna

Becciu e la rinuncia: un silenzio che pesa sul futuro del Collegio cardinalizio
Il cardinale Angelo Becciu è ancora in bilico. La sua eventuale rinuncia al cardinalato, oggetto di intense speculazioni nelle ultime settimane, tiene con il fiato sospeso la Chiesa e i suoi osservatori. L'invito pressante di alcuni amici, che lo esortano a questo passo "per il bene della Chiesa", si contrappone alle preoccupazioni di chi teme che una sua decisione possa essere interpretata come una conferma di irregolarità nel recente conclave. La frase sibillina, "impedirà la conta", fa trasparire una certa ansia, alimentando i sospetti di chi vede nella rinuncia di Becciu un tentativo di invalidare il processo elettorale.
Fonti vicine al cardinale riferiscono di un crescente pressing da parte di alcuni ambienti ecclesiastici, che gli chiedono di fare un passo indietro per evitare ulteriori polemiche e tensioni. L'argomento principale, ripetuto più volte, è la necessità di preservare l'unità e la serenità della Chiesa, minate dalle numerose accuse e controversie che hanno coinvolto Becciu negli ultimi anni. La rinuncia, secondo questi sostenitori, rappresenterebbe un atto di umiltà e di amore per la comunità ecclesiale, contribuendo a voltare pagina.
Di contro, altri osservatori esprimono timori ben diversi. Si teme che una rinuncia, anche se presentata come gesto di pace, possa essere strumentalizzata dai suoi detrattori, alimentando dubbi sull'elezione papale. L'appunto principale riguarda la possibile interpretazione di tale gesto come ammissione di colpe o di pressioni indebite esercitate durante il conclave. La frase "evitiamo che poi dica che il voto è viziato", attribuita ad alcuni avversari del cardinale, sintetizza efficacemente questa preoccupazione. Una rinuncia improvvisa, secondo questa prospettiva, aprirebbe una crisi istituzionale di difficile gestione.
Al momento, Becciu mantiene il riserbo. La sua decisione, attesa con ansia, potrebbe avere conseguenze di vasta portata sulla vita della Chiesa. Il silenzio del cardinale, denso di significati, alimenta le speculazioni e lascia spazio a interpretazioni contrastanti. La questione rimane aperta, in attesa di un’eventuale comunicazione ufficiale che, a questo punto, appare imminente.
La situazione è particolarmente delicata e la pressione mediatica è intensa. Il mondo attende con trepidazione la decisione del cardinale Becciu, consapevole che le conseguenze saranno importanti per il futuro del Collegio cardinalizio e, più in generale, della Chiesa Cattolica.
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