Il lascito di Francesco: una rivoluzione silenziosa

Il lascito di Francesco: una rivoluzione silenziosa

La rivoluzione silenziosa di Francesco: un'eredità di azione e armonia

Papa Francesco, nel suo pontificato, ha tracciato una strada diversa, lontana da schemi precostituiti e dogmi rigidi. La sua eredità, che il suo successore sarà chiamato a raccogliere, non è un insieme di documenti teologici, ma un'esperienza vissuta, una rivoluzione a piccoli passi, fatta di azioni concrete e di una visione della Chiesa come un'armonia che emerge dal disordine.

Non un monolite immobile, dunque, ma un organismo vivente, in continua evoluzione e capace di adattarsi alle sfide del mondo contemporaneo. Questo è il cuore del messaggio francescano, un messaggio che si concretizza nella sua attenzione ai più fragili, ai poveri, agli emarginati. Una Chiesa che si fa vicina alle periferie esistenziali, che ascolta le voci di chi spesso non viene ascoltato, che si sporca le mani per costruire un mondo più giusto e solidale.

Il suo impegno per il dialogo interreligioso, la sua critica al capitalismo sfrenato e alla globalizzazione iniqua, la sua costante attenzione al cambiamento climatico: tutti elementi che dimostrano una visione organica e coerente, capace di affrontare le grandi questioni del nostro tempo senza rinunciare alla propria identità. Non si tratta di un'abbandono della dottrina, ma di una sua rilettura alla luce delle esigenze del mondo di oggi, una rilettura che privilegia l'azione concreta alla semplice enunciazione di principi astratti.

La scelta di porre l'accento sull'azione piuttosto che sulla teoria non è un caso. Francesco ha sempre mostrato una preferenza per la testimonianza di vita, per l'esempio concreto, per la capacità di creare ponti e superare le divisioni. Questa è l'eredità più preziosa che lascia: non un insieme di regole da seguire pedissequamente, ma un'ispirazione, uno stile di vita, un modello di Chiesa che si fa vicina all'uomo, che cerca di comprendere le sue sofferenze e di rispondere ai suoi bisogni con amore e compassione.

Il suo successore dovrà raccogliere questo testimone, continuando a costruire una Chiesa aperta, accogliente, capace di adattarsi ai cambiamenti senza perdere la sua identità profonda. Dovrà perseverare nella lotta contro le ingiustizie, nella promozione della pace e nella cura del creato, ispirandosi all'esempio di Francesco e alla sua rivoluzione silenziosa, fatta di piccoli gesti e grandi azioni.

La sfida è ardua, ma il cammino è tracciato. E la speranza è che la Chiesa, sotto la guida del nuovo Pontefice, continui a camminare sulla strada indicata da Francesco, una strada di armonia, di dialogo e di azione concreta al servizio dell'umanità.

(29-04-2025 01:00)