Liberali al potere in Canada: la sfida a Washington dopo il "tradimento" americano

Trump e il "51° Stato": Sconfitta bruciante per i Conservatori canadesi
Un'idea audace, una sconfitta clamorosa. Donald Trump, ancora una volta al centro del dibattito politico internazionale, ha rilanciato la sua proposta di annessione del Canada agli Stati Uniti come 51° stato. Questa uscita, avvenuta durante un comizio in Ohio, ha avuto un impatto devastante sulle sorti delle elezioni federali canadesi, provocando un crollo inaspettato dei Conservatori, il partito che aveva fatto leva proprio sullo slogan "Canada First" , ora bollato come ipocrita da molti elettori."Un tradimento inaccettabile", ha tuonato il leader liberale, Mark Carney, dopo la vittoria schiacciante del suo partito. Carney, ex governatore della Banca d'Inghilterra, ha promesso una politica estera nettamente più distaccata dagli Stati Uniti, sottolineando la necessità di un'identità canadese forte e indipendente. La sua affermazione è stata accolta con entusiasmo dai sostenitori, che hanno manifestato per le strade di diverse città canadesi per celebrare il successo elettorale e ribadire il rifiuto della proposta di Trump.
Il partito conservatore, guidato da Pierre Poilievre, ha subito una sconfitta pesante, non riuscendo a raccogliere i consensi previsti. L'utilizzo dello slogan "Canada First", evidentemente contraddetto dalla non esplicita condanna della proposta di annessione di Trump da parte di Poilievre, ha alienato una fetta considerevole dell'elettorato. Molti canadesi hanno interpretato il silenzio del leader conservatore come un'accettazione tacita dell'idea di Trump, e questo ha avuto un impatto negativo devastante sul consenso.
L'influenza di Trump sul voto canadese è stata un fattore determinante nella vittoria liberale. La sua proposta, considerata da molti un'offesa alla sovranità canadese, ha galvanizzato gli elettori progressisti e moderati, che hanno scelto di votare per i liberali per proteggere l'indipendenza nazionale. La debacle dei Conservatori rappresenta dunque non solo una sconfitta politica, ma anche una lezione sulla pericolosità di abbracciare populismo e nazionalismi estremisti.
Il futuro delle relazioni tra Canada e Stati Uniti appare ora incerto. Le dichiarazioni di Carney lasciano pochi dubbi sulla volontà del nuovo governo di ridefinire i rapporti bilaterali, ponendo fine a quella che viene percepita come una subordinazione eccessiva agli interessi statunitensi. L'eco di questa elezione risuonerà a lungo, rappresentando un monito per tutti coloro che sottovalutano l'importanza della sovranità nazionale e l'umore degli elettori di fronte alle esternazioni di figure influenti come Donald Trump.
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