Ramelli: omaggio, non profanazione.

La memoria di Ramelli: un omaggio o uno strumento?
La commemorazione di Giorgio Ramelli, giovane militante del MSI ucciso nel 1975, si è trasformata quest'anno in un nuovo campo di battaglia politico. Mentre il ricordo di un giovane vita spezzata dovrebbe unire, le ambiguità che hanno accompagnato le celebrazioni hanno sollevato, ancora una volta, interrogativi sulla strumentalizzazione della memoria, soprattutto alla luce delle dichiarazioni e dei gesti di alcuni esponenti di Fratelli d'Italia.
La premier Giorgia Meloni ha partecipato alle commemorazioni, depositando una corona d'alloro. Un atto che, di per sé, sarebbe potuto essere un semplice omaggio alla vittima. Ma l'atmosfera, le modalità e alcuni gesti concomitanti hanno generato un dibattito acceso. Si sono verificate scene che, per molti osservatori, hanno travalicato il rispetto dovuto alla memoria di Ramelli, trasformando la commemorazione in un evento dai contorni inquietanti.
La presenza di simboli e gesti che evocano l'estremismo di destra, contestualizzati all'interno di una cerimonia ufficiale, ha sollevato forti critiche. Si parla di un utilizzo strumentale del lutto, di un tentativo di legittimare una visione della storia che molti ritengono revisionista e pericolosamente vicina a forme di nostalgia per un passato di violenza e divisione.
È tempo che la politica italiana si confronti con questa realtà: la celebrazione della memoria non può diventare uno strumento di propaganda politica. Ricordare Ramelli significa riconoscere il dolore di una famiglia, di una comunità. Significa riflettere sulle vicende tragiche degli anni di piombo, ma non significa, e non dovrebbe significare, utilizzare la sofferenza del passato per alimentare divisioni nel presente.
Serve un cambio di passo. Serve un'assunzione di responsabilità da parte di tutti, a partire dai vertici del governo. Serve un'autentica commemorazione, libera da ambiguità e strumentalizzazioni, capace di onorare la memoria di Ramelli senza alimentare spettri del passato. Un silenzio rispettoso, un fiore, un ricordo sincero: questo è ciò che la memoria di Giorgio Ramelli merita. Non un osceno rituale politico che rischia di profanare la sua stessa commemorazione.
Per approfondire il contesto storico degli anni di piombo e le vicende che hanno portato alla morte di Giorgio Ramelli, si consiglia la lettura di studi accademici e testi di storia contemporanea, disponibili presso le principali biblioteche e librerie.
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