Echi controversi: Omaggio a Ramelli tra gesti del passato e note di Resistenza.

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Tensioni a Milano: Commemorazione di Sergio Ramelli Turbata da "Bella Ciao"
Milano – Una commemorazione tesa quella che si è svolta oggi, 29 Aprile, a Milano in ricordo di Sergio Ramelli, il giovane militante di destra ucciso nel 1975 da Avanguardia Operaia. Circa duemila persone, secondo le stime, si sono radunate in via Dandolo, luogo dell'agguato, per onorare la memoria del diciottenne con il saluto romano. BRIl rituale, ripetuto ogni anno, si è svolto sotto l'attenta sorveglianza delle forze dell'ordine, schierate per prevenire eventuali disordini. BRMa la giornata ha assunto una piega inaspettata quando, da una finestra di un palazzo adiacente al luogo della commemorazione, sono risuonate le note di "Bella Ciao", l'inno partigiano simbolo della Resistenza italiana. BRIl contrasto tra il saluto fascista e le strofe del canto partigiano ha creato un'atmosfera surreale e carica di tensione. Alcuni dei partecipanti alla commemorazione hanno reagito con disapprovazione, mentre altri hanno continuato a rendere omaggio a Ramelli, ignorando la "colonna sonora" inattesa. BRLa vicenda ha riacceso il dibattito sulle ferite ancora aperte della storia italiana e sulla difficoltà di una pacifica convivenza tra memorie contrapposte. BRIl gesto di diffondere "Bella Ciao" durante la commemorazione è stato interpretato da alcuni come una provocazione, da altri come un legittimo esercizio della libertà di espressione. BRAl di là delle interpretazioni, l'episodio conferma come la figura di Sergio Ramelli e il contesto storico in cui maturò la sua morte continuino a generare forti emozioni e a dividere l'opinione pubblica a distanza di cinquant'anni dai fatti. BRLa Digos sta visionando i filmati per identificare i responsabili della diffusione del canto partigiano.
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