Accordo terre rare: l'Ucraina non è una colonia Usa, dice un economista

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Landa (CES): Accordo Terre Rare, Ucraina non trattata come colonia USA, ma restano incognite

Volodymyr Landa, esperto del Centre for Economic Strategy di Kiev, ha rilasciato un'intervista in cui analizza l'accordo recentemente raggiunto tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare. L'economista ucraino ha espresso un certo ottimismo, sottolineando che l'intesa non pone l'Ucraina in una posizione di subordinazione coloniale rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, ha anche evidenziato alcune importanti questioni irrisolte che necessitano di chiarezza.
"L'accordo è un passo significativo per lo sviluppo del settore estrattivo ucraino e per la diversificazione delle nostre partnership economiche", ha dichiarato Landa. "È fondamentale per la sicurezza economica dell'Ucraina, soprattutto nel contesto dell'attuale conflitto. Ci permette di evitare una eccessiva dipendenza da singoli paesi e di sviluppare una filiera tecnologicamente avanzata".
Nonostante la visione positiva, Landa ha puntualizzato l'esistenza di importanti incognite. "Restano alcune questioni cruciali aperte", ha affermato l'economista. "Per esempio, quale sarà il meccanismo per dirimere eventuali controversie che dovessero insorgere durante l'implementazione dell'accordo? E, soprattutto, chi sarà l'arbitro in caso di disaccordo tra le parti? La mancanza di chiarezza su questi aspetti potrebbe compromettere l'efficacia dell'accordo a lungo termine".
Landa ha inoltre sottolineato l'importanza di garantire la trasparenza e l'equità nel processo estrattivo, tutelando al contempo gli interessi nazionali ucraini. "È essenziale che l'accordo garantisca un ritorno economico equo per l'Ucraina e che venga gestito in modo trasparente per evitare qualsiasi forma di corruzione o sfruttamento delle risorse nazionali", ha aggiunto. "Dobbiamo assicurarci che questo accordo non sia solo un beneficio per gli Stati Uniti, ma rappresenti anche un reale vantaggio per il popolo ucraino e per la sua economia".
L'economista ha concluso affermando che l'accordo, nonostante le perplessità, rappresenta un'opportunità da non perdere per l'Ucraina, purché vengano affrontate e risolte le questioni in sospeso. La sfida ora è quella di tradurre le intenzioni in azioni concrete, garantendo che l'accordo sia effettivamente vantaggioso per entrambi i paesi, senza che l'Ucraina si trovi in una posizione di inferiorità. La trasparenza e un meccanismo di risoluzione delle controversie efficace saranno elementi chiave per il successo dell'iniziativa.

(01-05-2025 08:40)